La politica ungherese sui flussi migratori resta particolarmente rigida sin dall’inizio della crisi europea, con controlli severi alle frontiere. Tale approccio ha attirato negli anni critiche da parte di organismi umanitari dell’Onu e delle istituzioni comunitarie. Nel giugno 2024 la Corte di Giustizia dell’Unione europea, con sede a Lussemburgo, ha condannato l’Ungheria al versamento di 200 milioni di euro e a una sanzione aggiuntiva di un milione di euro al giorno. La decisione fa riferimento al mancato rispetto di precedenti sentenze sulle norme comuni per l’accoglienza dei migranti nei Paesi membri. Dopo la pronuncia, Orban ha ribadito che l’esecutivo non apporterà modifiche alla politica migratoria attuale e ha affermato che la Corte sarebbe controllata dal finanziere statunitense George Soros.