Il desiderio di normalità è anche una cura – In un mondo dominato dai social, dalla sovraesposizione e dalla velocità del giudizio, il desiderio di normalità diventa non solo un bisogno umano, ma anche una forma di resistenza culturale. La normalità, per chi non può viverla quotidianamente, non è un ripiego, ma è perecepito come un lusso. E spesso, il più prezioso di tutti. I sociologi lo dicono da tempo: siamo nella “società dello sguardo”, dove la fama non è più solo un palco, ma una gabbia di vetro. La University of Leicester segnala che le celebrità sperimentano livelli di ansia sociale 30% più alti rispetto ai non famosi. La American Psychological Association parla di un aumento costante del burnout mediatico. La USC Annenberg School rileva che oltre il 70% delle star perde “una parte di sé” nei primi anni di grande esposizione. E così, quello che per molti è scontato (privacy, routine, relazioni normali) per loro diventa un traguardo. La normalità diventa una cura, un antidoto all’eccesso.