di
Francesco Bertolino

Sul tavolo del Mef la vendita di Banca del Mezzogiorno, la discesa nel capitale di Enav e l’approdo a Piazza Affari della Zecca. Che si accinge a rilevare per 500 milioni la piattaforma PagoPa in tandem con Poste

Il ministero dell’Economia e delle Finanze riapre il dossier delle privatizzazioni. Dopo le operazioni Eni, Ita e Mps, secondo indiscrezioni, ora sul tavolo ci sarebbero la vendita di Banca del Mezzogiorno, il vaglio dei piani di quotazione in Borsa della Zecca dello Stato e la discesa nel capitale di Enav.

La ex Popolare di Bari

Della possibile valorizzazione dell’ex Popolare di Bari, oggi parte del gruppo Mediocredito Centrale, ha parlato di recente lo stesso Giancarlo Giorgetti, definendola una banca che «prima era scassata e adesso fa utili». Su input del ministro, così, gli uffici del Mef si sono messi al lavoro per vagliare possibili strade per la cessione di Bdm Banca sul mercato, istituto peraltro al centro anche di un emendamento alla manovra che prevede l’istituzione di un fondo ristori pubblico da 350 milioni per i soci della ex Popolare di Bari.



















































La vendita di PagoPa

Nel frattempo, secondo quanto risulta al Corriere, è in dirittura d’arrivo la vendita di PagoPa, con una valutazione di circa 500 milioni. La Zecca dello Stato e Poste dovrebbero esercitare entro fine anno l’opzione per rilevare dal Mef rispettivamente il 51 e il 49% della piattaforma dei pagamenti alla pubblica amministrazione che ha chiuso il 2024 con 118 milioni di ricavi e nel 2025 ha gestito quasi 400 milioni di transazioni per un controvalore di 89 miliardi.

I numeri della Zecca

L’operazione PagoPa andrà a rafforzare ulteriormente l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nei pagamenti. Negli ultimi anni, del resto, l’Ipzs ha affiancato alle attività tradizionali di stampa di banconote e monete diverse funzioni innovative, spingendo soprattutto sull’identità digitale. La diversificazione ha consentito alla Zecca di inanellare una serie di bilanci in crescita, garantendo alla controllante Mef un flusso costante di dividendi (quasi 145 milioni nel l’ultimo anno).

L’opzione Borsa

Alla luce di questi numeri, diverse banche d’affari hanno proposto nelle ultime settimane al ministero delle Finanze di valorizzare la Zecca dello Stato, aprendone il capitale a investitori di minoranza oppure quotando la società in Borsa. Il Mef starebbe vagliando attentamente l’idea, pur con tutte le difficoltà e i tempi che comporta l’iter di approdo in Piazza Affari.

La discesa in Enav e in Poste

Più semplice da attuare sarebbe invece la discesa nel capitale di Enav dal momento che la società gestrice del traffico aereo civile in Italia è già quotata a Milano, dove capitalizza circa 2,5 miliardi. Il Tesoro potrebbe perciò rapidamente ridurre la sua partecipazione in Enav al di sotto dell’attuale 53,3% attraverso, per esempio, un collocamento accelerato, senza perciò perdere il controllo sull’azienda. Non pare invece all’ordine del giorno l’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, che pure era stata autorizzata da un decreto del settembre 2024. L’opzione non ha poi avuto seguito e da allora il valore della partecipazione del 29,3% in mano al Mef è cresciuto del 65%, arrivando ai corsi attuali a superare gli 8 miliardi.

Il piano di privatizzazioni

Le varie operazioni allo studio fanno tutte parte del piano di privatizzazioni da circa 20 miliardi che il governo ha previsto di attuare fra 2024 e 2026. Nel programma è rientrata, anzitutto, la vendita accelerata nel maggio 2024 del 2,8% di Eni che ha fruttato al Mef introiti per circa 1,4 miliardi. Poi, la cessione in tre fasi della partecipazione in Monte dei Paschi di Siena che ha generato un incasso di quasi 2,7 miliardi, lasciando al Mef una quota residua del 4,8% che oggi vale circa 1,2 miliardi. E, infine, la cessione del 49% di Ita a Lufthansa che sinora non ha portato soldi nelle casse pubbliche (il vettore tedesco è entrato nell’azionariato attraverso un aumento d 325 milioni) ma potrà portarne se e quando Lufthansa salirà nel capitale della compagnia aerea.

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23 novembre 2025 ( modifica il 23 novembre 2025 | 08:07)