Un’intera giornata trascorsa a Rondine, Cittadella della Pace alle porte di Arezzo. Jovanotti è stato ieri, giovedì 31 luglio, in visita nella struttura guidata da Franco Vaccari. “Martedì mi ha scritto e oggi sono andato”, ha detto Jova. “Sono grato per questa giornata. È un posto meraviglioso. Un modello. Un metodo di formazione per ragazzi provenienti da aree di confitto. Un’utopia che esiste e resiste”.

Jovanotti a Rondine-2

Le polemiche post TarvisioE Jovanotti ha anche colto l’occasione per rispondere alle polemiche, sorte a seguito del concerto per ciclisti di Tarvisio. All’appuntamento in Friuli Venezia Giulia sventolavano bandiere palestinesi e il cantautore cortonese, era intervenuto su Gaza dal palco dicendo: “Come può accadere quel che sta succedendo?”, aggiungendo: “Da entrambe le parti, eh, non è questione di tifoseria. Io sono solo tifoso per sostenere la pace e la tregua. Non ho niente di intelligente da dire su quello che sta succedendo. E siccome non ho niente di intelligente da dire, non dico niente. Prego, spero che questa follia ci insegni qualcosa”.

Parole che hanno attirato più di una critica, considerate troppo “tiepide” di fronte ai massacri di Gaza. Pablo Trincia, ad esempio, aveva attaccato Jovanotti.

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Le nuove parole di Jovanotti

E allora con un post, nel giorno della visita a Rondine – luogo simbolo della Pace – Jovanotti ha voluto chiarire: “In questi giorni ho ricevuto critiche, ironie, insulti. Chi mi conosce lo sa: non ho mai evitato di prendere posizione, nessuna neutralità. Il prossimo passo deve essere la tregua, la fine di questa follia. L’esercito israeliano ai comandi di questo governo criminale è ormai fuori controllo. Quello che sta accadendo a Gaza è atroce. Le bombe israeliane sui civili si devono fermare. Non è autodifesa. Non è giustizia. È l’indicibile, e sta avvenendo da mesi. Ospedali bombardati, civili inermi massacrati, vite cancellate senza distinzione, senza tregua. Io non ho soluzioni, credo nel lavoro verso il prossimo passo che oggi deve essere un cessate il fuoco. Qui (a Rondine, nda) ho visto giovani che si gettano in qualcosa di grande. Rondine ci restituisce un’altra cultura ed è quella in cui credo. Quella in cui continuo a sperare. Quella che provo a testimoniare. Ci sentiamo presto”.

Jovanotti a Rondine1

L’incontro di Rondine

Jovanotti ha poi voluto parlare di quello che ha visto a Rondine: “Ho incontrato ragazzi e ragazze arrivati da luoghi in cui la guerra è presente ogni giorno, nei corpi e nelle memorie. Issam, Yahel, Valeria, Bernadette, che vengono da storie lontane, paesi in guerra tra loro, ferite profonde. Qui vivono insieme, parlano, studiano, litigano, si ascoltano, si scelgono ogni giorno e un giorno torneranno nei loro paesi come leader di pace. Non è facile, ma il conflitto si affronta costruendo spazi di tregua. Non per finta, non a chiacchiere. È un modello educativo e umano di cui avevo sentito dire cose belle e ne ho trovate di bellissime. Senza narcisismo etico. Franco Vaccari ha deciso di mettere la propria vita al servizio dell’educazione alla relazione nel conflitto e alla pace, è fondatore e guida di Rondine. Ha una squadra validissima a dar vita al progetto. Oggi mi sono nutrito di futuro e di speranza. Seguite Rondine, visitatela, sostenetela. È un’eccellenza italiana, orgoglio per chi come me crede nella cultura del dialogo e la pratica della pace come gesto quotidiano”.