La Gemini Mestre, il nome, per ragioni di sponsor, del Basket Mestre 1958, da questa sera alle 20.00 gioca contro Roseto (che ha i favori del pronostico) la finale dei play off di serie B1, per provare a tornare in serie A-2 dopo trentasette anni. Già, tornare.

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I più giovani – ma neppure tanto giovani – nemmeno lo ricordano, salvo qualcuno in famiglia gliel’abbia raccontato. Ma Mestre non è stata una comparsa nel basket professionistico italiano: c’è stato un lungo periodo in cui a Venezia (comune) le squadre di basket erano due. Come a Bologna, più che a Napoli, a Milano. C’era la Reyer di Venezia, e c’era il Mestre. Poi cos’è successo?

L’ultimo derby

L’ultima stagione in serie A1, il Basket Mestre, la gioca nel 1982-1983. Allora nessuno immaginava che meno di 10 anni dopo la squadra sarebbe sparita, sparita per 20 anni. Erano anni diversi, la Reyer giocava nel recentemente inaugurato PalArsenale, che doveva sostituire (per ovvi motivi) il palazzetto dentro la Scuola della Misericordia. Mestre giocava, da qualche anno, al Taliercio.

Il Basket Mestre aveva debuttato in serie A1 meno di dieci anni prima, nel campionato 1974-75. Apice di un percorso di crescita per una società, nata nel 1958, che dopo una fugace apparizione in serie A-2 nei primi anni ’60, per più un quindicennio, tra il 1969-70 e il 1987-88, è ospite fissa della massima serie o della serie cadetta, con gli sponsor Duco, Superga, Lebole, Pepper. Protagonista di questa storia, l’imprenditore e patron Pieraldo Celada.

Il 26 gennaio 1975 il primo derby (giocato a Castelfranco perché il Taliercio non era ancora pronto) vinto contro la Reyer. Nel 1971-72 il debutto dell’allora sedicenne Renato Villalta, uno dei talenti più importanti del basket italiano. Tra 1980 e 1983 due salvezze consecutive, con giocatori quali Chuck Jura, John Brown, Andrea Forti, Fabio Colombo, Franz Arrigoni o Stefano Teso. Peraltro, responsabile delle giovanili dal 1980 era un giovanissimo Ettore Messina.

Poi però arriva la retrocessione. La squadra prova a risalire, più volte,, ma non ce la fa. Nel 1987-88 una stagione complicata e confusa, che termina con una (sportivamente) drammatica retrocessione in serie B1 dopo quasi vent’anni. La squadra viene costruita per risalire subito, ma è un disastro: B2. Il patron Celada, che aveva acquistato la squadra di Desio l’anno prima, trasferisce tutto lì. Il Basket Mestre chiude, il Taliercio diventa, dal 1990, la casa della Reyer. 

Vent’anni dopo, la rifondazione

E in un battito si arriva all’oggi, con il Basket Mestre che, dopo aver vinto la serie di semifinale per 3-0, gioca dopo quarant’anni una partita per tentare di tornare in serie A2. Ciò che rende unica, o quasi, questa storia, è che la squadra per vent’anni non è esistita. Esistevano i Bears di Mestre, nati proprio nel 1990 e acquistata nel 2008 dalla Reyer (che, su impulso del nuovo presidente Luigi Brugnaro, stava puntando alla crescita in terraferma).

I giocatori del Basket Mestre esultano-2

Rifondato nel 2010 con il nome, la maglia, il logo del Grifone, il Basket Mestre è ripartito dalla Promozione. Si giocava al PalaVega di Trivignano, lontani dai fasti e dalle luci di un tempo. Ma è arrivata la serie C, poi la serie B2, la B1. Il consorzio di imprese che sostiene il progetto cresce, cresce l’interesse dei media e soprattutto di quella parte di città che non aveva mai dimenticato, ma anche di tanti nuovi appassionati.

Dal 2022, con lo sponsor Gemini, i campionati diventano d’alta classifica, si torna al Taliercio, si ritorna a sognare. Il Basket Mestre non è mai finito, come ricordano a ogni partita i tifosi, che sognano un nuovo derby. Ma una cosa alla volta: prima c’è da conquistare un’A2. «Che sia quest’anno, o quello dopo, ormai la strada è tracciata» assicura il presidente Guglielmo Feliziani. 

Aggiornamento: il 22 giugno 2025, dopo la vittoria dello spareggio contro la Herons Montecatini, il Basket Mestre 1958 è tornato in serie A.






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