Sirianni PreziosiVittorio Sirianni

De Rossi può davvero ringraziare i suoi ragazzi, soprattutto, per l’orgoglio che hanno messo in campo a Cagliari per raggiungere il pareggio. Un risultato non negativo sul piano dei punti (che servono sempre, anche se sono pochini), ma che ha ancora una volta delineato una serie di limiti del Genoa.
Dopo il momento felice portato avanti da Criscito e Murgita con la vittoria esterna sul Sassuolo (e forse si poteva continuare sulla scia di un entusiasmo che nel mondo rossoblù è importantissimo) siamo praticamente al punto di prima. E De Rossi avrà sicuramente un gran lavoro da fare, che non riguarda tanto l’aspetto psicologico, questo i ragazzi lo hanno vissuto positivamente perché la partita è stata soprattutto fatta di coraggio, di lotta, di voglia di combattere, mentre sul piano tecnico le lacune sono state parecchie.
Anche il presidente Sucu, in tribuna, si sarà reso conto che questa squadra pur generosa, è di un livello tecnico non eccelso e la cosiddetto qualità non è il suo forte.
È arrivato anche il nuovo direttore sportivo, Lopez, che ci si augura porterà a gennaio qualche buona novità.
I limiti? Intanto una squadra che meritatamente va in vantaggio dimostrando consapevolezza nelle proprie forze, mantiene il risultato e lo amministra con attenzione massima. Il Genoa questo non l’ha fatto e in nemmeno 10 secondi si è fatto raggiungere.
La squadra è a volte ingenua quando passa in vantaggio, forse presa da troppo entusiasmo, si spinge ingenuamente troppo in avanti e subisce, puntualmente, il contropiede avversario.
Il dramma dei calci d’angolo è ormai un’abitudine costante: proprio con il Cagliari è saltato alla ribalta il problema del portiere. Leali, che ha fatto benissimo nello scorso campionato, che continua a fare a terra eccellenti parate, pare non abbia ancora capito quale sia la sua funzione sui calci d’angolo. Si sono persi, grazie all’estremo difensore rossoblù, almeno quattro/cinque punti perché ha l’abitudine, invece di uscire, di rimanere dentro la porta, in una misteriosa distrazione mentale. Ora non sappiamo chi dovrebbe sottolineare questo limite; lo stesso tecnico DDR o forse quel che si dice allenatore o preparatore dei portieri?
Che la difesa del Grifone sia un disastro sui calci d’angolo è ormai cosa risaputa e, ci sembra strano, che un allenatore avveduto come De Rossi non abbia capito subito almeno questo limite, tanto da insistere con la difesa di essere molto più attenta.
Un pareggio fuori casa è sempre un discreto risultato: ma ora il club rossoblù dovrà davvero pensare a qualche rinforzo vero, di qualità, così da rafforzare almeno tre reparti: quello difensivo (e molti si chiedono ancora perché mai fu ceduto Bani), il centrocampo con un giocatore “illuminante” (anche se Malinovskyi non sta andando male, anzi…) e infine un vero bomber in attacco, perché questo Colombo (che comunque sa il fatto suo) evidentemente ha bisogno di qualche supporto ulteriore. Diciamo però la verità: è anche molto sfortunato, poiché quel meraviglioso gol da lui firmato e annullato per fuorigioco, è stata una dimostrazione che lui i gol li sa fare, eccome! Ma purtroppo contro la malasorte…Dice il supertifoso Aldo Piccardo: «Bisogna portarlo alla Madonna di Montallegro».
Vittorio Sirianni