Gazzetta dello Sport sulla Fiorentina di Vanoli

Un punto non si nega a nessuno. La Juve ne sta facendo proprio una bella collezione, questo è il quinto in campionato, il secondo di Spalletti in tre partite, l’ennesimo di una lunga sfilata nell’ultima stagione e mezzo. La sindrome da pareggite che affliggeva Motta e Tudor ha contagiato anche il nuovo tecnico che le ha tentate tutte, invano però: la Juve non risponde. Se non era per la gran botta da fuori di Kostic al 50′ del primo tempo, l’unica “fucilata”, chissà.

Non che la Fiorentina abbia fatto sfracelli, ma la situazione è diversa: Vanoli ha preso in mano una squadra che precipitava in B e sta provando a raddrizzare il timone. Qui risponde con un’altra “fucilata”, quella di Mandragora, forse ancora più bella. Non è da retrocessione, ma anche lui è alle prese con tanti problemi: classifica e ultimo posto non mentono.

Però Kean – che rimpianto in bianconero – può sempre spaccare la partita, anche se ieri ha quasi spaccato la traversa. La Juve a inizio stagione aveva Yildiz in questo ruolo, ora non più: involuto, timido, fuori a lungo dal match. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.