A Dublino finisce 13-24. Irlandesi puniti con 4 gialli e un rosso, ma restano in partita fino alla fine pur ritrovandosi a un certo punto in 12 contro 15. La direzione di gara farà discutere. Figi, che rischio in Spagna: gli isolani vincono in rimonta

Francesco Palma

22 novembre 2025 (modifica alle 21:34) – MILANO

Un’Irlanda sommersa dai cartellini (4 gialli e un rosso da 20 minuti) tiene eroicamente contro il Sudafrica ma cede 24-13 dopo una partita difficilissima. Gli irlandesi pagano a caro prezzo l’indisciplina, ma anche delle decisioni discutibili dell’inglese Matthew Carley, arbitro del match, che prima grazia il sudafricano Mngomezulu dopo un intervento di spalla che in queste Nations Series è stato sempre punito severamente, poi invece non fa sconti all’Irlanda, superando anche il confine del buon senso: 4 cartellini nel primo tempo, 3 gialli e un rosso da 20 minuti, con gli irlandesi che a un certo punto si ritrovano addirittura in 12. Tanta sofferenza anche in mischia (con un altro giallo nella ripresa, e sono 5 totali) dove gli irlandesi soffrono ma Carley perdona ogni malizia alla prima linea degli Springboks, con Du Toit prima e Louw dopo che spesso spingevano storti fin dall’ingaggio. Nell’altra partita del tardo pomeriggio, a Malaga, la Spagna sfiora l’impresa contro le Figi in un match rocambolesco terminato 41-33 per gli isolani, che si salvano negli ultimi 10 minuti.

festival dei cartellini—  

Il primo acuto irlandese viene disinnescato da Wiese, poi il Sudafrica colpisce alla prima occasione: Mngomezulu ispira l’accelerazione di Kolbe che apre il buco e crea la superiorità numerica, arrivano in sostegno Pieter Steph Du Toit e Willemse, che si tuffa in bandierina per il 5-0. Dopo 5 minuti gli animi si scaldano: placcaggio irregolare di Mngomezulu, che interviene solo con la spalla su O’Brien, e Ringrose va a muso duro contro il mediano sudafricano. Si accende un parapiglia tenuto a fatica dalla terna arbitrale: per l’arbitro Carley è solo calcio di punizione, senza cartellini nonostante il numero 10 intervenga in maniera molto dura e con un intervento punito molto più severamente in queste settimane. La squadra di Farrell comunque non approfitta dell’occasione e si schianta contro la grande difesa del Sudafrica, con Du Toit che strappa il pallone dalle mani di O’Brien. L’Irlanda continua a fare la partita e a sprecare, raggiungendo l’apoteosi dell’autolesionismo al 19’: prima Prendergast butta via 3 punti colpendo il palo da posizione centralissima, sulla ribattuta Lowe recupera palla e dopo una serie di cariche gli irlandesi vanno oltre con Beirne, ma la meta viene annullata per un fallo in attacco di Ryan con una pulizia di spalla. La punizione dell’arbitro Carley è severa, perché l’intervento della seconda linea viene considerato pericoloso e gli costa un cartellino rosso da 20 minuti: danno e doppia beffa. Il Sudafrica prova subito ad approfittarne: avrebbe due occasioni per piazzare ma preferisce giocare in entrambi i casi mischia, e alla fine la scelta paga, perché dopo una serie di tambureggianti cariche (e un altro fallo che costa il giallo a Prendergast) Reinach trova il buco per marcare la meta del 12-0.

irlanda in 12!—  

Nonostante la doppia inferiorità numerica l’Irlanda sfonderà una reazione clamorosa: Van der Flier ne fa fuori 2 in un colpo solo, Bundee Aki rincara la dose e Sheehan finalizza per il 12-7, segnato con 2 uomini in meno. Nel finale di primo tempo arriva un altro cartellino, con Crowley punito per aver disturbato irregolarmente Reinach da terra. Si rimane in 15 contro 13 perché intanto l’Irlanda recupera un uomo, ma il Sudafrica continua a spingere e a dominare in mischia. Dopo il terzo crollo di fila Carley decide di punire anche Andrew Porter: giallo e Irlanda in 12! Se l’ammonizione per falli ripetuti è effettivamente prevista, l’arbitro inglese però tralascia ogni buon senso mettendo in ginocchio una squadra già sbriciolata dai cartellini. Con 3 uomini in più gli Springboks hanno vita facile: mischia dominante e irlandesi sfaldati, arriva direttamente la meta di punizione per il 19-7 con cui si chiude il primo tempo.

lA RIPRESA—  

Nella ripresa l’Irlanda, con tanto orgoglio, accorcia le distanze con il piede di Prendergast. La speranza però dura meno di un minuto: Mngomezulu buca troppo facilmente il placcaggio di Gibson Park e a quel punto si ritrova la strada spianata per la meta del 24-10. Gli irlandesi, con grande sofferenza, tengono eroicamente duro fino al rientro dei giocatori dalla panca puniti e al 55’ – finalmente in parità numerica – accorciano le distanze col piede di Prendergast. La squadra di Farrell però ha speso tantissimo ed è costretta difendersi dalle sfuriate di un Sudafrica che vuole chiudere la partita: al 62’ l’ennesimo crollo in mischia (causato anche da una certa malizia delle prime linee dei campioni del mondo, con Louw che spinge storto fin da subito) costa il giallo a McCarthy, il quinto della partita. Al 70’ Crowley fa un miracolo anticipando Moodie su un pallone vagante in area di meta, e nel finale l’Irlanda chiude addirittura in attacco e dopo 4 falli consecutivi arriva un giallo anche per il Sudafrica: va fuori Grant Williams. La squadra di Farrell insiste nell’assalto, ma tra le maglie bianche irlandesi svetta quella di Kwagga Smith che disinnesca l’ultimo tentativo dei padroni di casa di riaprire il match. Finisce 24-13 per il Sudafrica, ma nei prossimi giorni di questa sfida se ne parlerà tantissimo.

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FIGI, CHE BRIVIDO!—  

Quanto hanno rischiato le Figi a Malaga: la Spagna (14esima nel ranking e in grande crescita) fa una partita sontuosa e mette gli isolani in serissima difficoltà, sfiorando l’impresa. Dopo un primo botta e risposta con le mete di Bay e Canakaivata, gli iberici tornano davanti con un piazzato di Bontempo, le Figi rispondono con la meta di Kuruvoli alla mezz’ora ma vengono sorprese alla fine del primo tempo dalla marcatura di Laforga per il 15-14 con cui si va all’intervallo. Nella ripresa Bontempo allunga ancora dalla piazzola, poi Kuruvoli trova la meta del controsorpasso per il 21-18. Nemmeno il tempo di rimettere il pallone al centro e la Spagna segna 2 volte nel giro di 3 minuti: al 51’ Bay trova il varco per la terza meta iberica, Bontempo trasforma e poi al 54’ mette dentro il piazzato del 28-21. Armostrong-Ravula accorcia le distanze dalla piazzola, ma al 63’ Boronat trova la meta del 33-24. Nel finale però le Figi vengono fuori di forza: segna Doge al 66’ con trasformazione del solito Armstrong-Ravula (perfetto al piede), poi al 74’ Nasova trova la meta del sorpasso. A tempo scaduto le Figi chiudono la partita: ancora Armstrong-Ravula mette dentro il piazzato del 41-33.