Il punto dell’inviata a Gerusalemme

(Marta Serafini) DALLA NOSTRA INVIATA – A pochi giorni dall’inizio della visita di Papa Leone XIV in Turchia e Libano e mentre sono ripresi i negoziati al Cairo per la fase due del piano Trump a Gaza, l’IDF torna a colpire Beirut con un raid in cui afferma di aver ucciso il capo di stato maggiore de facto di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai nell’aerea meridionale della Dahiyeh, roccaforte sciita.

Tabatabai è considerato il secondo leader del gruppo terroristico, dopo il segretario generale Naim Qassem.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu conferma l’attacco. Secondo il conteggio iniziale, il Ministero della Salute libanese ha dichiarato che una persona è stata uccisa e 21 sono rimaste ferite. «Israele continuerà ad agire contro coloro che lo minacciano», ha promesso il ministro della Difesa israeliano Israel Katz poco dopo il bombardamento. «A chiunque alzi una mano contro Israele, quella mano verrà tagliata», ha aggiunto. «Israele non ha informato (gli Stati Uniti) in anticipo dell’attacco, noi siamo stati informati subito dopo», ha affermato un funzionario statunitense citato dal giornalista israeliano Barak Ravid sul suo account X. «Gli Stati Uniti sapevano da diversi giorni che Israele stava pianificando un’escalation in Libano, ma non conoscevano in anticipo i tempi, il luogo o l’obiettivo di questi attacchi», ha aggiunto un secondo funzionario americano.

Nelle ultime settimane Israele ha intensificato gli attacchi contro Hezbollah, accusando il gruppo di aver violato il cessate il fuoco e di aver ritardato il disarmo previsto dall’accordo di cessate il fuoco raggiunto un anno fa dopo una breve ma intensa guerra che ha causato oltre 5mila morti.

Gli ultimi attacchi dell’IDF a Beirut hanno avuto luogo a luglio, ma erano stati preceduti da ordini di evacuazione. Nei giorni scorsi gli israeliani hanno bombardato costantemente i villaggi sul confine, hanno colpito un campo palestinese vicino a Sidone e hanno sparato contro i caschi blu di Unifil in quello che ha definito un «errore causato dal maltempo». 

Nella foto qui in basso il capo di stato maggiore de facto di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai.