Anche Robert Englund ha il suo Freddy Krueger del cuore. L’icona dell’horror ha svelato in quale sequel di Nightmare – Dal Profondo della Notte ha dato, a suo dire, la migliore interpretazione del leggendario serial killer.

Nightmare – Dal profondo della notte rimane uno dei franchise horror più influenti della storia, sebbene sia fermo da ormai molti anni. Il film originale del 1984, scritto e diretto da Wes Craven, ha lanciato un’icona del genere, Freddy Krueger e il suo look inconfondibile (e ha anche segnato il debutto cinematografico di Johnny Depp). Col proseguire della serie, volti nuovi e registi di spicco hanno lasciato il proprio segno nella saga, tra cui l’attrice Patricia Arquette e il regista Frank Darabont.

Recentemente, in occasione dell’uscita del nuovissimo cofanetto 4K dei sette film originali del franchise, il portale ComicBook ha intervistato tre figure fondamentali per la saga, tra cui Rachel Talalay (produttrice di Nightmares 3 e 4 e regista di Nightmare 6), Jack Sholder (regista di Nightmare 2: La Rivincita) e Freddy in persona, alias Robert Englund. Dopo quattro decenni di incubi, c’è molto da raccontare. E il divo, fresco di stella sulla Hollywood Walk of Fame, ha svelato in quale film del franchise crede di aver dato la sua migliore interpretazione del sadico killer squilibrato.

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Robert Englund: qual è il sequel di Nightmare con la sua migliore interpretazione

Alla domanda su quale dei sequel di Nightmare – Dal profondo della notte offra, secondo lui, la sua migliore interpretazione, l’iconico volto di Freddy Krueger ha risposto senza esitazioni. Nightmare 4: Il Non Risveglio (1988) è il film che, a suo avviso, presenta la migliore versione del personaggio. Nel quarto capitolo della saga slasher, Freddy riesce a tornare in vita grazie agli incubi di una delle ultime sopravvissute del gruppo di ragazzi di Elm Street, che viene subito uccisa. La protagonista, stavolta, è la timida Alice Johnson (Lisa Wilcox). Ogni volta che la ragazza sogna, crea senza volerlo un ponte che permette all’assassino di raggiungere e uccidere i suoi amici, finché comprende che l’unico modo per fermarlo è affrontarlo direttamente nel mondo dei sogni.

Mi piace la mia interpretazione nella Parte 4, il film di Renny Harlin. Renny mi ha lasciato in pace e ha capito che Freddy esiste solo in questo paesaggio onirico, una sorta di paesaggio della mente, del sogno, dell’incubo. E quindi, non è reale. È stato evocato dal subconscio di chiunque stia vivendo l’incubo, e quindi può essere un po’ stilizzato.

Englund ha poi commentato l’evoluzione di Freddy nel corso del franchise. Sebbene l’ironia macabra e la crudeltà fossero chiaramente presenti fin dall’inizio, l’umorismo ha continuato ad evolversi con l’uscita di nuovi film. L’attore non vede come qualcosa di anomalo la continua spinta verso un Freddy più divertente. Tuttavia, al tempo stesso, ammette che potrebbe esserci stato un momento in cui si è esagerato.

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“Freddy era sempre spiritoso. Era sempre un pagliaccio crudele – ha affermato – La mia immagine, quella che uso io, molti attori usano immagini di animali, era come un gatto che gioca con un topo prima di ucciderlo, e si diverte. Ma Wes ha incluso un sacco di battute nell’originale, noi, non so, forse abbiamo esagerato quando siamo arrivati ​​alla sesta parte, La Fine, ma stavamo semplicemente accogliendo ciò che i fan amavano. E i fan adoravano la personalità di Freddy. Amavano la sua crudeltà. Amavano il suo essere politicamente scorretto le sue battute. Quindi abbiamo semplicemente sfruttato questo aspetto”.