2025-11-23 17:57:47
Salvatores, “Era un pezzo importante di Milano”
Ornella Vanoni era “un pezzo di Milano importante. Sapeva cantare e interpretare Milano”. Lo ha detto il registra Gabriele Salvatores, lasciando la camera ardente allestita per l’artista al Piccolo Teatro Grassi di Milano. «La città ha perso una voce indimenticabile, una persona bella», ha aggiunto.
2025-11-23 13:54:31
Liliana Segre alla camera ardente
Anche la senatrice a vita Liliana Segre è arrivata alla camera ardente di Ornella Vanoni a Milano. Ieri aveva fatto consegnare un biglietto nella abitazione della cantante dalla sua scorta con scritto «Indimenticabile amica. Con affetto. Liliana». Segre si è trattenuta a lungo davanti al feretro.
2025-11-23 13:53:42
Alla camera ardente circa 5mila persone
«Ho appena parlato con la direzione del Piccolo Teatro che ha stimato un passaggio di oltre 5.000 persone fino alle 13 di oggi» alla camera ardente di Ornella Vanoni a Milano, «la testimonianza di un affetto che proseguirà anche nelle giornata di domani». Lo ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi fuori dalla camera ardente che è stata aperta poco dopo le 10. «È stata una mattinata di grande commozione. Un pezzo di Milano si è stretto intorno a Ornella Vanoni. Sono passati fan, cittadini, vicini di casa e tanti artisti italiani e internazionali di tutti i mondi: dalla tv al teatro fino alla musica e al cinema. Un grande tributo a una figura di straordinaria importanza» ha aggiunto Sacchi
2025-11-23 12:15:24
Il sogno di Ornella: voleva cantare a La Scala
Voleva cantare alla Scala di Milano, il tempio dell’opera. Ornella Vanoni aveva un sogno nel cassetto, esibirsi nel più prestigioso teatro della sua città, dove i più grandi hanno suonato e continuano a suonare la loro musica, da Gioachino Rossini a Giuseppe Verdi, da Arturo Toscanini fino ai maestri contemporanei Claudio Abbado a Riccardo Muti. La ‘confessione’ dell’artista, morta venerdì sera a 91 anni, è stata raccolta da Letizia Moratti, ex sindaca di Milano, ora eurodeputata di Forza Italia che dice all’Adnkronos: «Una volta, durante uno dei nostri incontri, la Vanoni mi confidò che il suo sogno nel cassetto era poter un giorno cantare alla Scala di Milano…”. Un sogno mai avverato, perchè le regole del teatro milanese sono molto stringenti sui concerti con artisti provenienti da altri generi musicali rispetto alla lirica. Vanoni, che aveva una grande passione anche per la politica (nota la sua giovanile simpatia per il socialismo di Pietro Nenni), accettò di candidarsi nel 2011 alle comunali di Milano in una lista civica proprio a sostegno della Moratti.
2025-11-23 11:47:19
Simona Ventura: “La sua musica è immortale”
«Era unica la piu’ grande di tutti. Ci manchera’ tantissimo, ma la sua musica e’ immortale. Domani e’ un altro giorno e’ la canzone della mia vita». Lo ha detto Simona Ventura al suo arrivo alla camera ardente di Ornella Vanoni al teatro Piccolo di Milano aggiungendo che «manchera’ la sua generosita’, era una donna sarcastica, diretta e ironica parlavamo per ore».
2025-11-23 11:38:52
Da Emma a Fabio Fazio, l’ultimo saluto degli amici
Le note di ‘Domani è un altro giorno’ accolgono i tanti, vip e semplici cittadini, arrivati al Piccolo Teatro Grassi di Milano a portare l’ultimo saluto a Ornella Vanoni. La bara di legno chiaro, semplice, è ai piedi del palco tante volte solcato dall’artista. Ai lati due cuscini di girasoli, alle spalle i gonfaloni di Regione Lombardia e Comune di Milano e la corona di fiori del Piccolo Teatro Grassi. Dopo un momento di raccoglimento tra i famigliari, il sindaco di Miilano Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, la camera ardente è stata aperta al pubblico. Tra i primi ad arrivare la cantante Emma Marrone e il conduttore Fabio Fazio. Tanti i colleghi che hanno portato il loro saluto all’artista: Fiorella Mannoia, Arisa, Lella Costa. Alla camera ardente anche lo stilista Antonio Marras e Simona Ventura.
2025-11-23 11:17:13
La sua canzone accogli i visitatori
E’ la voce di Ornella Vanoni che canta “Domani e’ un altro giorno si vedra’” ad accogliere i visitatori alla camera ardente dell’artista allestita al piccolo teatro di Milano in via Rovello.
Accanto al feretro i gonfaloni del Comune di Milano, dalla citta’ metropolitana e della Regione Lombardia e, alle sue spalle, una corona di rose bianche del Piccolo teatro d’Europa. Un flusso continuo di visitatori, che fuori dal teatro raggiunge quasi piazza Cairoli, si ferma un istante a depositare un fiore e a dire una preghiera.
2025-11-23 11:14:42
Il ricordo di Fiorella Mannoia
«Ornella Vanoni è stato un punto di riferimento per ognuno e ognuna di noi, perché era il simbolo della della libertà, dell’irriverenza. Tante volte abbiamo cantato insieme, tanti ricordi. Quelli più divertenti li tengo per me». Lo ha detto Fiorella Mannoia arrivando alla camera ardente di Ornella Vanoni a Milano. «Era una donna colta, era una donna elegante, era una donna libera. Ecco, era una donna libera e una cantante straordinaria» ha aggiunto. «Era molto ironica e la battuta non le mancava mai. Era doveroso venirla a salutare. Ha vissuto in maniera lucida fino agli ultimi istanti. Morte più dolce non si poteva avere», ha concluso.
2025-11-23 11:04:39
L’applauso dei milanesi
Fuori dal Piccolo Teatro Grassi di Milano, dove è stata allestita la camera ardente per Ornella Vanoni, si è formato sulla pedonale via Dante un lungo serpentone di centinaia di persone – che arriva quasi fino a piazza Cairoli – che attende di dare un ultimo saluto alla cantante
2025-11-23 10:28:46
La bara semplice come voleva lei
Il carro funebre che trasporta il feretro di Ornella Vanoni è arrivato al Piccolo Teatro Grassi di Milano, accompagnato dagli applausi dei cittadini che di domenica mattina passeggiano per via Dante. Ad attenderne l’arrivo all’ingresso del teatro, in cui Vanoni ha esordito come attrice, c’erano il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi. Nessun fiore ad adornare il feretro in legno chiaro, semplice, come la stessa cantante aveva richiesto, raccomandando di non spendere troppo per la bara, “tanto andrà bruciata”.
2025-11-23 10:24:40
Arrivato il feretro
Il feretro di Ornella Vanoni e’ arrivato al Piccolo Teatro «Paolo Grassi» di Milano per l’apertura della camera ardente prevista per le 10. La salma dell’artista, mancata la sera di venerdi’ 20 novembre, rimarra’ esposta fino alle 14 per ricevere l’omaggio dei milanesi, alcuni e quali si sono messi in fila di prima mattina. La camera ardente riaprira’ poi alle 10 di domani mattina fino alle 13. Il funerale si terra’ domani alle 14:45 alla chiesa di San Marco nel quartiere di Brera dove Ornella Vanoni abitava.
2025-11-23 10:20:55
La dedica di Milano
Ornella Vanoni per Milano «rappresenta la milanesità intesa come la voglia di essere liberi e non condizionati sempre dal giudizio degli altri, del mainstream. Lei da questo punto di vista è stata un bellissimo esempio, una storia molto dedicata alla nostra città e quindi credo che dovremmo trovare delle formule per essere riconoscenti ma anche un po’ per lasciare il suo insegnamento». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla camera ardente per Ornella Vanoni al Piccolo Teatro Grassi, che aprirà tra poco. In via Dante, vicino Piazza Duomo, si è già radunata una folla di persone per salutare la cantante. Per omaggiarla in città, «la domanda è sempre sulla via ma secondo me, al di là delle regole che abbiamo, è stata talmente una persona importante di Milano che bisogna trovare una formula per continuare a mandare avanti il suo insegnamento, quindi ci ragioniamo – ha aggiunto -. Non eravamo pronti. Mi diceva sempre che aveva i suoi acciacchi, però al contempo aveva questo spirito e sembrava invincibile». Vanoni chiedeva la dedica di un’aiuola «e anche quella era una parte del gioco e dello scherzo – ha sottolineato Sala -, è chiaro che secondo me bisogna fare onestamente un po’ di più, ci stavamo pensando, ma troviamo qualche formula un po’ significativa. Bisogna sentire anche la famiglia e le persone che le stavano più vicine nell’ultima fase. Diciamo che dichiaro pienamente la responsabilità del Comune a creare qualcosa che permetta appunto di far sì che Ornella sia sempre un po’ fra di noi». Vanoni «era una donna straordinaria. Penso ai miei ricordi quando veniva in ufficio: al posto di chiedermi di lavoro – ha concluso Sala -, mi chiedeva sempre della mia vita privata, voleva sapere se ero felice, se ero arrabbiato e come andava il mio rapporto di coppia. Cercheremo di ricordarla nel modo migliore»
2025-11-23 10:07:54
Sala: “Lutto cittadino? Doveroso”
Il lutto cittadino «mi sembra assolutamente doveroso, e’ un modo anche per richiamare l’attenzione ai cittadini su qualcosa che e’ avvenuto e farli riflettere, quindi in questo caso e’ piu’ che mai importante». Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala al suo arrivo al Piccolo teatro di Milano dove e’ atteso il feretro di Ornella Vanon
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Milano dice addio a Ornella Vanoni. Nel quartiere di Brera dove viveva la conoscevano tutti e per tutti aveva sempre un sorriso. Il sindaco Beppe Sala ha proclamato per lunedì il lutto cittadino e la ricorda come «una donna libera» come «la sua Milano, che l’ha sempre amata» e che «non la dimenticherà”. Impossibile dimenticarla dopo 91 anni passati nella stessa città dove è nata e ha iniziato a cantare e a fare teatro, dopo aver conosciuto Giorgio Strehler al Piccolo che la considera «una parte profonda» della sua storia e dove verrà allestita per due giorni la camera ardente. A Milano ha conosciuto ed è stata amica di artisti come Alda Merini e di politici come Bettino Craxi e soprattutto Brera, il quartiere storico della città un po’ chic e un po’ bohemien, è stato il centro della sua vita.
APPROFONDIMENTI

I funerali
E lì verranno celebrati i funerali lunedì, nella chiesa di San Marco, ma già oggi sono stati diversi i personaggi del mondo dello spettacolo che sono arrivati per portare un fiore e un ultimo saluto, come il cantante Renato Zero.
Un grande cesto di rose bianche lo ha lasciato il compositore e cantautore Mario Lavezzi, che aveva prodotto diversi album di Vanoni: «La sentivo tutti i giorni. Sono devastato». Ma sono molte anche le persone che non la conoscevano che hanno voluto portare un loro saluto. La senatrice a vita Liliana Segre ha omaggiato la sua amica con un biglietto consegnato a casa. E la politica milanese ha celebrato una grande figura della città: «Milano perde una delle sue figlie più brillanti. Ma la sua voce e il suo spirito indomito resteranno per sempre con noi» osserva l’ex sindaca Letizia Moratti che aveva ‘ospitato’ Vanoni nella sua lista civica per le amministrative del 2011. Anche l’Università Statale l’ha celebrata con una laurea in Musica, culture, media e performance che le è stata consegnata in una delle sue ultime uscite pubbliche, lo scorso 11 giugno. Nel giorno della sua scomparsa, l’ateneo ha voluto celebrarla con le parole che pronunciò durante la cerimonia: «Io non ho mai presunzione di me, ci sono degli artisti che hanno ego pazzeschi. Io questo ego sono anni che lo aspetto.. ormai, è tardi. Il mio dono era la volontà. Il teatro era li che mi aspettava, ma io volevo cantare a tutti i costi. La mia passione era la musica». E un’altra delle sue apparizioni in pubblico da ricordare è stato l’incontro con Gino Paoli durante un evento di Bookcity nel 2023, quando fecero ridere ma anche sognare il pubblico del Piccolo Teatro Grassi ripercorrendo pezzi della loro carriera ma anche della loro storia d’amore. Ma è a Brera, in Largo Treves, dove Vanoni abitava prima di trasferirsi in una casa a pochi minuti di distanza, che c’è la sua Milano. L’edicolante della piazza non ce la fa a parlarne, troppo forte la malinconia. Il suo vecchio portiere, invece, la ricorda come «una signora con la S maiuscola». Nel quartiere tutti hanno una bella parola per lei: «Era una persona tenera, sensibile e anche fragile. Ma non debole – afferma Bonaria Loi, una sua amica -. Mi diceva sempre che è bello diventare vecchi perché si può dire quello che si pensa. Io le cucinavo la Vichyssoise che le piaceva tanto. Adesso ci vorrebbe l’iscrizione al Famedio. E magari dedicargli un teatro della città”. Oppure un’aiuola, come lei stessa aveva richiesto. Vanoni si fermava sempre con tutti a scherzare e fare foto, soprattutto con i più giovani. E si era battuta per non far tagliare il grande albero di Largo Treves. Il titolare del negozio di frutta e verdura in via Solferino la conosceva da 40 anni: «Una donna straordinaria, simpatica e senza peli sulla lingua». Un dipendente di una gastronomia ricorda che dava del ‘tu’ a tutti: «Entrava, mi indicava e diceva ‘tu bello’. Era una donna famosa ma non se la tirava». Uno dei negozi che adorava una boutique d’abbigliamento dove la ricordano sempre accompagnata dal suo barboncino: «In negozio l’abbiamo sentita anche cantare, come se scaldasse la voce. Aveva sempre la battuta pronta». Il vicino della sua ‘nuova’ abitazione davanti al Parco Sempione la descrive come «sempre giovanile e allegra quando apriva la porta di casa. Ogni sera cantava canzoni a mezzanotte».
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