Senza mezzi termini, è stato probabilmente il peggior venerdì della stagione per Max Verstappen, proprio nel weekend in cui ha confermato la sua permanenza in Red Bull anche per il 2026. Eppure, questa prima giornata in pista a Budapest ha il sapore del “classico” in casa Red Bull, perché non è la prima volta che tutto sembri andare storto al venerdì.

Se si guarda all’intera stagione, non è raro vedere il team di Milton Keynes in difficoltà nelle libere del venerdì, tra problemi di bilanciamento e mancanza di grip, salvo poi compiere un netto passo avanti nella notte grazie all’analisi dei dati raccolti in pista. Red Bull soffre una nota difficoltà di correlazione tra simulatore e pista nella preparazione del setup, e questo rende decisivo il lavoro svolto nella giornata inaugurale del weekend per correggere il tiro in vista delle qualifiche.

Nonostante i volti tesi al termine della seconda sessione, la speranza del team è che anche stavolta arrivi quel “miracolo notturno” che consenta a Verstappen di tornare in gioco almeno per la seconda fila, in un contesto in cui la McLaren, come previsto, sembra imprendibile. Ciò che ha però evidenziato questo venerdì è come, ancora una volta, appena la RB21 esca da quella ristretta finestra ideale, si ripresentino i “classici” problemi di scarso grip.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Alastair Staley / LAT Images via Getty Images

Per ora, la Ferrari si è presa il ruolo di seconda forza con relativa solidità e facilità, mentre Mercedes e Red Bull inseguono da distante. Ma il pericolo Verstappen non può mai essere sottovalutato, nemmeno quando “nulla sembra funzionare”, come lo stesso olandese ha spiegato durante le interviste al termine della giornata.

Il campione del mondo ha parlato di una RB21 “inguidabile”, paragonandola a come se stesse guidando una macchina “sul ghiaccio”, indicazione piuttosti chiara di una totale assenza di grip. Dopo la sessione, si è subito diretto nel motorhome per un confronto tecnico con gli ingegneri e i vertici del team, nel tentativo di capire come dare una svolta. 

“Oggi è stata davvero dura, con una sensazione di aderenza molto bassa e senza un vero bilanciamento dalla vettura, quindi è difficile dire quale sia esattamente il problema. Nulla sembra funzionare, quindi dovremo analizzare tutto durante la notte. Finora non è stato il nostro weekend”, ha detto Verstappen.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Sam Bagnall / Sutton Images via Getty Images

“Sono sicuro che possiamo migliorare, ma oggi è andata molto male. Prima di tutto dobbiamo capire dove sia il problema e cosa stia causando un deficit del genere. La McLaren sembra in gran forma, stanno volando, ma anche solo avvicinarci al secondo posto sarà una sfida”.

Sebbene non sarebbe la prima volta che Red Bull riesce a ribaltare un venerdì complicato, Verstappen ha lasciato intendere che, al momento, il team non abbia ancora una spiegazione chiara per le difficoltà incontrate e questo porterà a una lunga nottata di analisi. Un tema che emerge anche da una prima lettura dei dati e che evidenzia tutti i limiti di una RB21 fuori dalla sua condizione ideale. 

A Budapest, la Red Bull ha introdotto una nuova ala anteriore ad alto carico nel tentativo di riequilibrare la vettura. Con un retrotreno già fortemente caricato per rispondere alle esigenze del tracciato magiaro, il pericolo era di accentuare ancor di più il sottosterzo cronico all’anteriore che la RB21 ha manifestato per gran parte della stagione. Per questo motivo si è cercato di intervenire sull’avantreno per bilanciare il pacchetto, ma i problemi sembrano più ampi.

Ecco l'ala più carica per dare maggiore supporto all'anteriore e tentare di ribilanciare la vettura

Ecco l’ala più carica per dare maggiore supporto all’anteriore e tentare di ribilanciare la vettura

Foto di: AG Galli

È vero che gran parte del gap rispetto ai rivali si concentra nei tratti a media e bassa velocità, come previsto alla vigilia vista la difficoltà della Red Bull nel far girare la macchina nei tratti a lenta percorrenza, mentre nei tratti più veloci la RB21 denota performance migliori. Tuttavia, ciò che preoccupa è che questo divario si amplifichi lungo l’intero giro, ossia un chiaro segnlare di una mancanza generale di grip meccanico. Questo è il contesto più difficile da risolvere, ma anche quello che può garantire il maggior salto in avanti da un giorno all’altro se si comprendono i problemi.

A complicare ulteriormente le cose, anche una carenza in velocità di punta, in parte legata alla necessità di usare ali più cariche, in parte dovuta a mappature motore più conservative per non sollecitare eccessivamente una Power Unit Honda già fragile, soprattutto in contesti lenti e tendenzialmente caldi come quello ungherese. 

Non è una situazione inedita per Red Bull. La storia recente insegna che anche da giornate difficili il team ha saputo rialzarsi, facendo leva sul lavoro notturno e sulla capacità di trasformare i dati in performance tangibili. Se c’è un team capace di rimescolare le carte quando tutto sembra perduto, quello è proprio Red Bull, con l’obiettivo di scrivere un sabato molto diverso e dare una volta sul giro secco per riportarsi in zona Ferrari.

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