Domenica Israele ha attaccato la capitale del Libano, Beirut: due missili hanno colpito un edificio nel quartiere meridionale di Dahieh, uccidendo almeno una persona e ferendone ventuno. È il primo attacco sulla capitale da giugno, quando l’esercito israeliano aveva bombardato quelle che sosteneva fossero strutture del gruppo radicale Hezbollah. Nell’attacco Israele ha ucciso Haytham Ali Tabatabai, il capo di stato maggiore di Hezbollah, molto spesso definito il secondo in comando dell’organizzazione. Anche Hezbollah ha confermato l’uccisione. In tutto cinque persone sono state uccise nell’attacco, e più di 20 ferite.

Nelle ultime settimane sono invece quotidiani i bombardamenti e gli attacchi nell’area meridionale del Libano, al confine con Israele. Un anno fa Israele e il gruppo militare libanese Hezbollah avevano firmato un accordo per il cessate il fuoco, ma il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito anche domenica che continuerà a «perseguire i suoi obiettivi», denunciando presunte violazioni del cessate il fuoco da parte di Hezbollah.