“Hanno ammazzato il Mario in bicicletta. Gli han sparato dal tram che va all’Ortica”. Il testo del brano “Hanno ammazzato il Mario“ è scritto sotto il volto di Ornella Vanoni, che lo interpretò nel 1961. Volto tra i sette grandi della musica popolare che sorridono ai passanti del quartiere Ortica, in corrispondenza delle vie San Faustino e Rosso di San Secondo. Realizzata dal collettivo Orticanoodles nel 2016, l’opera è parte della galleria d’arte a cielo aperto sulla storia del Novecento a cura di Orme (Ortica Memoria).
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“È un tributo ai più prestigiosi e noti autori e interpreti della canzone milanese – spiega Walter Contipelli, in arte Wally, di Orticanoodles (nella foto) –: Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Dario Fo, Ivan Della Mea, Giorgio Strehler, Giorgio Gaber e Nanni Svampa. Ornella Vanoni fa da capofila, ed è l’unica donna. Abbiamo voluto renderle omaggio con questa opera di street art. Lei, per prima, perché il suo sguardo (soprattutto) non sfugga. Perché anche solo passando la mente torni a lei, a quello che è stata per Milano”.
Il murale è stato ristrutturato a distanza di 9 anni e inaugurato nuovamente all’inizio di ottobre. “Ornella Vanoni aveva espresso il desiderio di essere presente, poi per motivi lavorativi non è stato possibile”, spiega Giovanni Lanzetti, presidente onorario di OrMe. “L’avevamo conosciuta il 25 Aprile, quando cantò “Ma mi“ all’ingresso del Piccolo teatro di via Rovello”, una dedica alla sua città in occasione degli 80 anni dalla Liberazione, a un’iniziativa organizzata dall’associazione Bella Ciao.
“Abbiamo chiacchierato, ci raccontò della storia di quel luogo, del suo attaccamento alla città, dei suoi amori, della differenza di carattere tra Paolo Grassi e Giorgio Strehler, uno vulcanico e l’altro meditativo. E ci lasciammo con la promessa di rivederci per l’inaugurazione del murale restaurato”. Una presenza imponente e simbolica.
“Ornella Vanoni – continua Serafino Sorace, presidente di OrMe – è una delle poche artiste che è riuscita a essere apprezzata da diverse generazioni, per la sua capacità di essere pop, realmente popolare, nel cantare e nel comunicare. Credo che la sua musica continuerà a toccare il cuore di tutti”.+
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Il restauro dell’opera, così come la sua creazione nel 2016, “è avvenuto in maniera partecipata per il decennale dell’associazione OrMe a inizio ottobre. È stato un momento partecipato e gioioso. A questa giornata hanno partecipato studenti e i giovani del corso di jazz della Civica scuola di musica Claudio Abbado ma anche tanti cittadini, con il pennello e la vernica in mano”. Ornella Vanoni “era contenta di questo rinnovato omaggio”. La musica popolare, peraltro, ha radici anche all’Ortica: la storia narra che luogo di ritrovo di cantanti fosse l’antica trattoria del “Gatto Nero”, in via Ortica, in uno stabile fondato nel XV secolo. Secondo la tradizione, ogni sera o quasi arrivava qualcuno ad allietare le serate e spesso il locale non chiudeva finchè non arrivava l’alba a bussare alle imposte. Ora, sul murale, ci sono “tutti coloro che nel Novecento hanno cantato questo luogo. E alcuni l’hanno vissuto, come Jannacci che abitava poco lontano e dario Fo e Strehler che sono passati dal Circolo culturale Cesare Pavese”.
