di
Sara Bettoni e Fabrizio Guglielmini
Ornella Vanoni è morta venerdì a 91 anni. Il medico che la curava: «Anche in ospedale saliva le scale cantando». Lavezzi: «Ha chiesto un gelato, la sua collaboratrice l’ha trovata riversa in poltrona». Via vai di amici e cittadini davanti alla casa. Oggi e domani la camera ardente al Piccolo, i funerali lunedì
Fin dal primo mattino di ieri, il viavai davanti alla casa di Ornella Vanoni è stato incessante. E a metà mattina sono arrivate le prime rose rosse sul cancello dell’abitazione di via Vasto lasciate da anonimi cittadini oltre ai grandi amici come la giornalista Stella Pende e il cantante e produttore Mario Lavezzi. E, nel corso della giornata, Renato Zero, legatissimo all’interprete. La dimostrazione di un affetto profondo che amici di una vita e milanesi nutrivano per la cantante, scomparsa a 91 anni. Oggi e domani è allestita la camera ardente al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello: oggi dalle 10 alle 14 e domani dalle 10 alle 13. I funerali sono invece previsti per domani pomeriggio, lunedì, alle 14.45, nella chiesa di San Marco a Brera. Per sua richiesta, ripetuta più volte pubblicamente, a suonare al funerale sarà il trombettista jazz Paolo Fresu, grande amico della cantante e suo collaboratore da anni.
L’ultima sera
Una delle prime iniziative per ricordarla è arrivata dai Siae Music Awards, un premio parte della Milano Music Week, che le ha dedicato l’edizione. A margine della serata Mario Lavezzi, produttore e autore di molti successi di Ornella, ha svelato dettagli sugli ultimi momenti della cantante: «Venerdì dopo cena era in poltrona a guardare la tv e ha chiesto alla sua collaboratrice domestica un gelato. Quando la donna è tornata dalla cucina l’ha trovata senza sensi». E per l’«aiuola» che avrebbe voluto come riconoscimento minimo si è fatta avanti Assoimpredia (manutenzione del verde pubblico) che si è resa subito disponibile a realizzare uno spazio verde dedicato alla memoria.
I luoghi
Fino agli ultimi giorni, Ornella frequentava il suo amatissimo quartiere, Brera. Tanti i luoghi che per lei erano un riferimento abituale in un quotidiano fatto di cose semplici accanto a eventi pubblici come la laurea honoris causa a lei conferita dalla Statale nel giugno scorso. Ornella non rinuciava alle sue cene alla Nuova Arena di piazza Lega Lombarda e ai massaggi nel centro estetico di via Legnano dove era di casa. E poi la cultura, naturalmente: amava frequentare il teatro Franco Parenti dell’amica Andrée Ruth Shammah e il «suo» Piccolo Teatro per le prime, mentre per il cinema la scelta cadeva sull’Anteo.
Gli aneddoti
Dal 2021 Vanoni era in cura all’Istituto cardiologico Monzino per problemi cardiocircolatori. «Mi colpiva lo stridore tra la richiesta di privacy che arrivava dall’entourage e la disponibilità della cantante, che si è sempre offerta a chiunque» — racconta Giuseppe Calligaris, il cardiologo che la seguiva. E cita un aneddoto che gli è rimasto impresso: «Vanoni stava salendo le scale verso l’unità coronarica e intanto, gradino dopo gradino, cantava le canzoni della Mala». Grazie alla sua voce e alla chioma infuocata le era impossibile passare inosservata. «A luglio di due anni fa – continua Calligaris – era venuta al Monzino per i controlli di routine, che erano andati bene. A quel punto mi ha chiesto se potesse andare una settimana in vacanza all’Argentario con Renato Zero, che l’aveva invitata». Ricevuto il via libera del medico, Vanoni si era affrettata a telefonare all’amico cantante. «L’ho sentita dire: “Ehi Siri, chiama Renato Zero” e parlare con lui in viva voce in mezzo agli altri pazienti». Per domani il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino e la ricorda come «una donna libera» come «la sua Milano, che l’ha sempre amata» e che «non la dimenticherà».
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23 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 07:40)
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