In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia, l’artista urbano noto con lo pseudonimo OrlandO è tornato a farsi vivo a Padova con un’installazione di forte impatto emotivo e simbolico, collocata all’interno dei Giardini dell’Arena.
L’opera, che unisce scultura e componimento poetico, raffigura due neonati seduti su una panchina, realizzati in un materiale che richiama la porcellana e segnati da crepe su tutto il corpo. Un’immagine delicata e al tempo stesso drammatica, che intende rappresentare la fragilità dell’infanzia in contesti di guerra e privazione. A completare l’installazione, un testo poetico firmato dallo stesso artista, che attraverso versi intensi e diretti dà voce a bambini e bambine cresciuti in ambienti segnati dalla violenza, dalla perdita e dall’assenza di prospettive. Di seguito un estratto dal componimento: “Siamo figlie della morte, occhi spenti, corpi piccoli, cuori pesanti,
sogni assenti”. L’identità di OrlandO rimane sconosciuta, ma il suo linguaggio visivo e testuale continua a distinguersi per la capacità di coniugare estetica urbana e impegno civile, portando l’arte fuori dai contesti istituzionali e dentro lo spazio pubblico, come strumento di riflessione collettiva.
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