Fra i tantissimi corridori che escono di scena alla fine della stagione 2025 c’è anche Omar Fraile. Lo spagnolo, basco di Santurtzi per la precisione, lascia il gruppo a 35 anni, dopo 13 stagioni da professionista. Nel suo percorso ci sono state tre annate con la Caja Rural-Seguros RGA, due con la Dimension-Data, quattro con l’Astana e altrettante, le ultime, con la Ineos Grenadiers. In tutto, Fraile ha raccolto otto vittorie, fra cui una tappa al Giro d’Italia 2017, una al Tour de France 2018 e il Campionato nazionale spagnolo in linea nel 2021. In bacheca ci sono anche due Maglie a Lunares, vinte come miglior scalatore alla Vuelta a España.

Una carriera significativa, quindi, per un corridore che ha avuto spesso ruoli importanti a sostegno dei vari capitani incontrati lungo la strada. “Se mi avessero detto, quando ho iniziato, quello che avrei raccolto, non ci avrei creduto – le parole di Fraile in un’intervista concessa a Marca – Sono molto felice di quel che ho fatto. Il momento migliore? Il successo al Tour 2018, spettacolare (vinse dalla fuga sul traguardo di Mende, regolando, fra gli altri, un ispirato Julian Alaphilippe – ndr)”.

Il finale di carriera ha portato però con sé qualche amarezza: “Mi rimane la ‘spina’ di non aver partecipato alla Vuelta a España 2025 – il commento del basco – Avrei voluto esserci, la stavo preparando e mi sentivo bene. La squadra, però, ha deciso di non includermi nella selezione. È stata una loro decisione e a me è rimasta quella sensazione amara. Ma non è il caso di soffermarcisi troppo”.

Dall’alto della sua lunga esperienza in gruppo, Fraile fa le sue valutazioni sul ciclismo attuale: “Nella mia carriera ho vissuto almeno tre stili differenti di fare ciclismo – le parole dell’ormai ex corridore spagnolo – Quello di oggi è decisamente poco umano e molto esigente. E questo rende molto difficile il fatto che un corridore riesca ad avere un percorso agonistico di 15 stagioni. Il modo attuale di fare ciclismo genera tantissima fatica, mentale e fisica. Tutto questo impegno, poi, lo paghi più avanti. Le squadre ormai sono delle aziende e questo fa sì che tutto il mondo sia lì a guardare i risultati che fai: devi arrivare a tutte le corse al 100 per cento”.

Programmi per il futuro? “Per il momento cerco solo tranquillità, la possibilità di godermi la famiglia e di avere un po’ di tempo libero – le parole di Fraile – Penso che ora mettermi pressione per decidere cosa fare sarebbe un errore. Dopo tanti anni trascorsi nel fare la stessa cosa, ho bisogno di capire dove voglio andare e, soprattutto, avere tempo a disposizione”.