di
Rinaldo Frignani
Sono 46 i colpi tra furti e rapine, in alcuni casi, sequestro di persona e ricettazione, danneggiamento e incendio. Gli assalti a metà pomeriggio o in prima serata, quando le vittime erano a cena e davanti alla tv
Diciotto persone arrestate per una raffica di furti e rapine, almeno 46, commessi in diversi quartieri della Capitale, soprattutto ai danni di persone anziane, pianificati e diretti al telefono da un boss detenuto a Regina Coeli. Molti di loro sorpresi in casa mentre guardavano la televisione di pomeriggio o si trovano a letto all’ora di cena. Anche con la pistola puntata alla testa.
Le intercettazioni
Un’ondata di terrore che partiva dal campo nomadi in via dei Gordiani dove i carabinieri della compagnia Parioli hanno eseguito alcune delle misure cautelari in carcere emesse dal gip su richiesta della Procura, con l’aggiunto Giovanni Conzo a capo del l Dipartimento Criminalità diffusa e grave.
In alcuni casi agli indagati, tutti Rom, sono stati contestati sequestro di persona, ricettazione, danneggiamento e incendio. Sospettati di furti a esercizi commerciali quali sale giochi o bar tabacchi. «Durante i colpi gli indagati rimanevano in costante contatto telefonico consentendo ai carabinieri che li intercettavano di ascoltare in sottofondo anche le strazianti voci e urla delle vittime indifese», racconta chi indaga.
Tre colpi al giorno da settembre 2024 all’estate scorsa
In media, secondo gli accertamenti dei carabinieri, il gruppo metteva a segno almeno tre colpi al giorno, tutti i giorni. È successo fra settembre 2024 e l’estate scorsa. Per questo, a parte i 46 casi contestati, si indaga su molti altri. Una banda spregiudicata, violenta, che non esitava a effettuare sopralluoghi anche di mattina a bordo di auto a noleggio, a scegliere case anche abitate in quel momento, a sfondare grate di protezione e finestre per entrare all’interno e minacciare gli inquilini, spesso anziani. Alcuni sono stati picchiati, altri terrorizzati con cuscini premuti sulla faccia o costretti a rimanere sotto le coperte. Una pensionata è finita in ospedale. Le indagini sono scattate dopo una rapina in zona Nomentana da dove i banditi sono fuggiti su una Golf bianca a noleggio che i carabinieri hanno scoperto nel campo nomadi pochi minuti più tardi. Sono così iniziati gli accertamenti con i primi arresti, anche perché l’allarme sociale generato da questo genere di colpi è stato molto forte. Il timore di chi indaga era che qualche anziano potesse rimanere vittima di aggressioni, pestaggio ma anche gravi malori. E così le indagini hanno preso il via potendo contare sulla grande esperienza sul territorio delle stazioni dell’Arma coordinate dal comando provinciale particolarmente attento ai fenomeni criminali contro la cittadinanza
Indagini sul telefonino in carcere in possesso del boss
La capacità della banda era quella di riorganizzarsi dopo ogni arresto da parte delle forze dell’ordine di appartenenti ai gruppi che entravano in azione anche nella zona di Piazza Bologna e dintorni. I carabinieri hanno ricostruito l’organigramma della gang che faceva capo al boss detenuto in possesso di un telefonino. Le indagini puntano anche a chiarire come abbia potuto utilizzare il cellulare da Regina Coeli. Dall’altra parte in linea con lui c’erano gli esecutori delle rapine a domicilio che minacciavano gli anziani inquilini in qualche caso anche picchiandoli per farsi rivelare il nascondiglio di soldi e gioielli. Il blitz nel campo nomadi è scattato dopo che l’intero complesso è stato circondato dai carabinieri che hanno eseguito le misure cautelari. Allo stesso tempo sono stati individuati i responsabili di una serie di furti da decine di migliaia di euro in esercizi commerciali.
Furti nei negozi, un colpo al supermercato, la supercar a fuoco
Nel dettaglio in sedici sono finiti in carcere, compreso un minorenne, e due ai domiciliari. Si tratta di donne complici dei rapinatori ora con il braccialetto elettronico, mentre il minorenne si trova nel centro di accoglienza di via Virginia Agnelli, al Portuense. Nel corso delle indagini erano già state arrestate undici persone. Al quartiere Trieste una delle vittime, un’anziana signora, è stata chiusa in una stanza, mentre all’Eur, come detto, un’altra è stata malmenata e ferita, così come un ragazzo a Torre Spaccata, minacciato con un coltello. I furti nei negozi e nei centri commerciali invece soprattutto al Casilino. Fra la refurtiva anche una macchina sportiva rubata da una bisarca ma poi bruciata perché facile da individuare secondo i banditi responsabili anche di una rapina in un supermercato fuori Roma organizzata sempre dal boss al telefono dal carcere.
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24 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 11:33)
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