Ora che la stagione è conclusa, è tempo di scoprire chi sono le 10 Sorprese del 2025. Dopo aver passato in rassegna il bilancio di ogni squadra WorldTour di questa stagione, i nostri recap di quanto avvenuto nel 2025 proseguono con la rassegna che mette in evidenza i corridori che ci hanno sorpreso maggiormente nel corso degli ultimi dodici mesi per risultati e prestazioni. La graduatoria, stilata al termine di un confronto interno alla nostra redazione, comprende atleti di età e caratteristiche diverse: c’è chi è balzato per la prima volta agli onori delle cronache con performance non attese, e chi magari ha saputo dare una dimensione del tutto nuova alla propria carriera rispetto a quanto fatto negli anni precedenti.

1: Matthew Brennan
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Dodici vittorie nella sua prima stagione da professionista e corridore più giovane della storia a raggiungere dieci successi da pro’, battendo un record che durava da quasi 50 anni (e detenuto da Giuseppe Saronni). Basterebbero questi numeri per capire perché il britannico si prende il primo posto di questa classifica. Già nel 2024, nella sua prima (e unica) annata tra gli Under-23, il talentuoso classe 2005 aveva fatto vedere belle cose, ma che potesse raggiungere subito questi risultati tra i “grandi” erano certamente in pochi ad aspettarselo. Quattro di queste affermazioni, inoltre, sono arrivate in corse WorldTour (due tappe alla Volta a Catalunya e una a Giro di Romandia e Giro di Polonia), ma è da segnalare anche la sua prestazione al debutto alla Parigi-Roubaix, sua prima Monumento, dove dopo la Foresta di Arenberg si trovava ancora nel gruppetto dei migliori, dimostrando di sapersi muovere bene nelle fasi calde della corsa. Siamo davanti a un nuovo fenomeno?

2: Paul Seixas
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Saltata in toto la categoria Under-23, il classe 2006 transalpino ha affrontato una prima annata tra i pro’ nella quale ha già fatto vedere molto del suo talento nonostante un programma abbastanza light, che lo ha visto comunque partecipare (e vincere) una delle più importanti gare U23, il Tour de l’Avenir. In precedenza, il nativo di Lione aveva comunque già sfiorato la vittoria in tre occasioni con i secondi posti alla Paris-Camembert e in due tappe del Tour of the Alps, concludendo inoltre all’ottavo posto il Giro del Delfinato. Ma è nel finale di stagione che il giovane talento francese ha stupito di più, partecipando sia ai Mondiali che agli Europei con gli élite e risultando in entrambi i casi il miglior francese al traguardo: sul duro tracciato iridato di Kigali è stato 13°, nella rassegna continentale casalinga è invece addirittura salito sul podio alle spalle di due fenomeni come Pogačar ed Evenepoel. E non dimentichiamo il 7° posto a Il Lombardia, la sua prima Monumento. Risultati impressionanti, e del resto non è un caso che in Francia viene già visto come colui che in futuro potrà “riportare a casa” la Maglia Gialla del Tour.

3: Isaac Del Toro
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Il messicano aveva fatto intravedere cosa era capace di fare già nel 2024, anno del suo impatto con il professionismo, ma alzino la mano in quanti, all’inizio di questo 2025, si aspettavano fosse già così competitivo ad alti livelli. Al di là della bella vittoria alla Milano-Torino, è con un Giro d’Italia nel quale non partiva neppure con i gradi di capitano che il 21enne entra in una nuova dimensione, andando a vestire la Maglia Rosa al termine della frazione degli sterrati e vincendo anche una tappa in quel di Bormio, prima di cedere il simbolo del primato al termine della penultima giornata di gara per via di un po’ di inesperienza (e anche per qualche errore dell’ammiraglia). Da quel secondo posto sul podio finale a Roma, però, il talentuoso sudamericano non si ferma più e inanella ben 16 successi nella seconda parte dell’anno, vincendo gran parte delle corse alla quali partecipa (in particolare, le classiche autunnali italiane) e facendolo anche con autorità. In casa UAE hanno già il dopo Pogačar.

4: Tom Pidcock
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Sì, conosciamo tutti le immense qualità del corridore britannico. Ma pochi, pochissimi avrebbero scommesso di vederlo sul podio di un Grand Tour già nel 2025. Il classe ’99 ha scelto di lasciare la INEOS-Grenadiers per iniziare una nuova avventura con la Q36.5 Pro Cycling, che ha indicato in lui il leader della formazione. Nella prima parte della stagione è subito arrivato un dominio netto all’AlUla Tour, dove ha vinto le due tappe con difficoltà altimetriche nel finale e la classifica generale, seguiti da una bella vittoria di tappa alla Vuelta a Andalucia. La campagna delle classiche non può essere considerata deludente, con il secondo posto alle Strade Bianche e il terzo alla Freccia Vallone, accompagnati dai noni posti ad Amstel Gold Race e Liegi. Dopo un Giro d’Italia abbastanza anonimo, dove ha testato le sue qualità sulle tre settimane (chiudendo però 16°), Tom ha trovato la sua nuova dimensione alla Vuelta a España, chiusa sul podio dietro a due primi della classe come Jonas Vingegaard e Joao Almeida. Insomma, a 26 anni l’inglese potrebbe aver scritto un nuovo inizio alla sua carriera, dimostrando di poter lottare nelle prime posizioni anche nei Grand Tour. E chissà adesso fino a che punto potrà arrivare.

5: Florian Lipowitz
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La maglia bianca che non ti aspetti sul podio del Tour de France di fianco a Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. In una squadra in cui tutti aspettavano Primoz Roglic, il tedesco corre tre settimane solidissime per essere tra i premiati agli Champs Elysées, sia come terzo classificato nella generale sia come miglior giovane. Il classe 2000, comunque, è stato protagonista per buona parte della stagione, con il secondo posto alla Parigi Nizza e il terzo al Giro del Delfinato, intervallati dal podio sfiorato al Giro dei Paesi Baschi. È vero, gli è mancata la vittoria, ma a livello di solidità e continuità può davvero essere il nome del futuro. Se tutti guardano Remco, in casa Red Bull – BORA – Hansgrohe anche Lipo può essere l’avversario giusto per contrastare lo strapotere. Certo, ora sarà più difficile essere sottovalutato.

6: Christian Scaroni
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C’è poco da dire, quest’anno “Scaro” è andato forte dall’inizio alla fine. In una stagione in cui la sua XDS Astana stava disperatamente cercando di raccogliere punti, il classe ’97 si è fatto trovare pronto: tre vittorie in Francia a febbraio tra Classic Var e Tour des Alpes-Maritimes e un bel secondo posto al Laigueglia dietro al solo Juan Ayuso sarebbero stati già un bel bottino di partenza. Il suo 2025, però, è decollato in maniera definitiva con quel capolavoro al Giro d’Italia, dove ha colto il successo più importante della sua carriera nella fuga a San Valentino (Brentonico), arrivando in parata con il compagno di squadra Lorenzo Fortunato. Nel finale di stagione sono arrivate tante altre soddisfazioni, con il bellissimo sigillo in solitaria al Giro della Romagna e tanti piazzamenti nelle classiche italiane. Il bottino finale conta 5 successi nel 2025: prima di quest’anno erano stati due in tutta la carriera, entrambi alla Adriatica Ionica Race. E la XDS Astana gongola.

7: Oscar Onley
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Anche il classe 2002 sembra essere arrivato alla stagione del suo salto di qualità. Il quarto posto al Tour de France, dopo una lunga battaglia con Florian Lipowitz, dimostra che il britannico è già pronto per competere per un podio in un Grand Tour, anche ad altissimi livelli. E prevederlo non era così semplice. Al di là dell’exploit alla Grande Boucle, nel 2025 ha convinto un po’ dappertutto: al Giro di Svizzera con un successo di tappa e il terzo posto nella generale, al Tour Down Under e all’UAE Tour con una top five finale. Insomma, anche con i grandi Oscar Onley sa come muoversi. E l’impressione è che anche nelle classiche più dure abbia un buon margine di miglioramento, dopo aver sfiorato la top 10 alla Liegi e al San Sebastian, due competizioni sulla carta adatte alle sue caratteristiche. La PicNic PostNL potrebbe aver (ri)trovato un faro per le corse a tappe. E a inizio anno non era affatto scontato che sarebbe successo.

8: Paul Magnier
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Al suo secondo anno da professionista lo sprinter belga lotta subito con i giganti. Si presenta a inizio stagione con una bella vittoria all’Etoile de Bessèges, seguita da due secondi posti importanti a Omloop Het Nieuwsblad e Samyn Classic. Dopo un Giro d’Italia non entusiasmante, dove non è andato oltre il terzo posto di Napoli (comunque un buon risultato per un debuttante), il classe 2004 ha iniziato a inanellare una serie impressionante di successi tra classiche belghe e tappe anche in corse World Tour come Giro di Polonia e Tour de Guangxi. Le cinque vittorie in cinque volate in terra cinese, contro avversari di livello molto alto, testimoniano che il 21enne è pronto per confrontarsi con chiunque negli sprint. A fine anno il conteggio è di 19 successi (di cui 4 in Slovacchia e 4 in Croazia), con in più il debutto in una Monumento (il Fiandre) e un Grand Tour. Numeri impressionanti per un sophomore, che l’anno prossimo inizierà con l’idea di essere uno degli sprinter da battere. Il futuro delle volate è qui.

9: Michael Storer
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L’australiano che parla italiano ha fatto il definitivo salto in un’altra dimensione. Nel 2025 ha inanellato quattro successi, uno più bello (e importante) dell’altro: in fuga ad Auron alla Parigi-Nizza (terminata in quinta posizione), con un attacco solitario al Tour of the Alps (dove ha anche preso la classifica generale), con un’azione di forza e una mossa furba al Memorial Marco Pantani. Sì, Michael Storer ha sfoderato tutto il suo repertorio in questa stagione, dove si è anche tolto la soddisfazione del primo podio in carriera in una Classica Monumento con il terzo posto al Lombardia dietro agli imprendibili Pogacar ed Evenepoel. È vero, forse nei Grand Tour era lecito sperare in qualcosa di meglio, dato che il decimo posto in classifica al Giro e un Tour senza vittorie di tappa (ma con un terzo e un quinto posto) non sono tanto in linea con il nuovo livello. Ma chi avrebbe chiesto tutti questi risultati al classe ’97, quando l’annata non era ancora iniziata?

10: Lukáš Kubiš
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In casa Unibet Tietema Rockets hanno pescato un piccolo gioiello. Arrivato dalla Elkov – Kasper, senza alcuna esperienza in una formazione Professional, lo slovacco si è confermato campione nazionale e ha ottenuto la prima vittoria della carriera fuori dai confini nazionali, al Cholet Angglo Tour. Al di là di questo, in più di un’occasione è riuscito a centrare piazzamenti importanti, tra cui il sesto posto alla Omloop Nieuwsblad e il nono alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne nella prima parte della stagione e tanti podi tra Giro della Slovacchia, Parigi-Chauny e Tour of Holland nella seconda metà. Adesso che il calendario corse della sua squadra potrebbe diventare più impegnativo, potrebbe arrivare il momento di dimostrare qualcosa di più anche a un livello più alto. Il classe 2000 però sembra essere pronto anche a un ulteriore salto di qualità, dopo essersi fatto conoscere dal mondo del ciclismo in questa stagione.