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Prima erano solo ipotesi, ora arrivano conferme. Gli effetti del terremoto 8.8 registrato nella penisola della Kamchatka di martedì notte, nell’estremo oriente russo, e del successivo tsunami che si è abbattuto sulle coste, hanno colpito la base di sottomarini nucleari di Rybachiy, distante 120 chilometri dall’epicento. Le immagini satellitari prodotte da Umbra Space e ottenute dal Telegraph mostrano i danni alla base che ospita la maggior parte dei sottomarini nucleari della Flotta del Pacifico russa.
APPROFONDIMENTI
Quali danni ha subito la base di sottomarini russi?
Un segno tangibile che questa si sia staccata dagli ormeggi. Non sembra però che al momento dell’impatto ci fosse un sottomarino ormeggiato nel punto danneggiato, e gli esperti affermano che il danno alla sola struttura avrebbe poca rilevanza militare. Tuttavia, sono emersi interrogativi su eventuali danni ulteriori alla base, che si pensa sia stata colpita entro 15 minuti dal terremoto. Attualmente presso la base di Rybachiy sono ormeggiati due sottomarini a propulsione nucleare della classe Yasen, armati con missili da crociera. I sommergibili lì ospitati, inclusi i più recenti della classe Borei e i Delta dell’epoca sovietica, sono i più vicini agli Stati Uniti. Rybachiy si trova nella baia di Avacha, circa 120 chilometri a ovest dell’epicentro del terremoto. Nella stessa baia si trova anche la base navale di Petropavlovsk-Kamchatsky, un impianto separato per il carico dei missili e cantieri navali.
Quali altri danni dallo tsunami? Filmati registrati in altre zone lungo la costa orientale della Russia mostrano onde alte fino a cinque metri che si abbattono sulla riva. Danni ingenti si possono osservare nel porto di Severo-Kurilsk, che si trova a una distanza doppia rispetto alla baia di Avacha dall’epicentro del sisma. Nelle fotografie satellitari scattate il 17 luglio, si vede un sottomarino ormeggiato al molo che ora appare danneggiato. In entrambe le serie di immagini, una nave di superficie è ormeggiata sul lato occidentale del molo. Umbra Space utilizza satelliti radar a apertura sintetica (SAR), in grado di penetrare la copertura nuvolosa che ha impedito ad altri sistemi di ottenere immagini chiare dell’impatto dello tsunami su Rybachiy. I sottomarini potrebbero aver subito danni urtando violentemente gli ormeggi e l’acqua potrebbe essere entrata attraverso boccaporti o punti di accesso aperti. In immagini separate condivise online da Umbra, si vedono due sottomarini ormeggiati ai loro moli dopo lo tsunami. Le imbarcazioni in manutenzione sarebbero particolarmente vulnerabili alle onde di una certa dimensione poiché impossibilitate a prendere il largo. Tuttavia, gli esperti hanno sottolineato che non ci sono segni di danni ai mezzi e i moli utilizzati dai sottomarini nucleari sono progettati per resistere agli impatti sismici. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che la resistenza sismica degli edifici e il funzionamento del sistema di allerta hanno assicurato l’assenza di vittime in tutta la Kamchatka. Un ufficiale in pensione della marina russa, che ha dichiarato al sito The War Zone di non essere a conoscenza di danni gravi alla base di Rybachiy, ha affermato: «Queste basi sono state progettate e costruite tenendo conto della possibilità di un attacco nucleare nemico».
Il flop della strategia russa. La configurazione geografica della baia potrebbe aver fornito una certa protezione alla struttura. Anche un danno minimo alla base, tuttavia, ha portato alcuni a interrogarsi sulla strategia di Mosca nel concentrare così tanti asset della Flotta del Pacifico in un unico luogo. La marina russa potrebbe anche dover rivedere gli standard costruttivi del molo apparentemente danneggiato. Mentre gli altri nove nella base sono costruiti interamente in cemento, una lunga sezione superiore di quello danneggiato sembra essere un’estensione galleggiante.
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