Peter Sagan durante la festa di compleanno organizzata nel giorno di riposo della Vuelta a San Juan 2023
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Peter Sagan, intervistato dal quotidiano spagnolo Marca, offre una sua analisi sul ciclismo moderno, ammettendo che lo spettacolo non è sempre avvincente. L’ex Campione del Mondo riconosce che fenomeni come Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel rendono le gare spettacolari con i loro attacchi da lontano, ma osserva un rovescio della medaglia: «Non dico che sia noioso, ma… è vero che a volte, due ore prima della fine, sai già chi vincerà. Questo cambia un po’ la percezione».
Secondo lo slovacco, il professionismo è cambiato profondamente in pochi anni, diventando un ambiente «molto più controllato dove la scienza ha fatto un altro salto in avanti». Riflettendo infine sulla sua carriera, chiusa su strada a 33 anni dopo 14 stagioni, Sagan respinge l’idea di essersi ritirato troppo presto: «Ero pronto a chiudere una fase».