I blucerchiati trovano il secondo successo stagionale contro la Juve Stabia grazie all’attaccante, preciso dal dischetto. Ora sono terzultimi a 10 punti
Collaboratore
24 novembre – 22:57 – MILANO
Un colpo di Coda per abbandonare finalmente l’ultimo posto. La Sampdoria addolcisce la sua classifica superando 1-0 la Juve Stabia nel posticipo di Serie B: serve un rigore del bomber (al quinto centro in campionato) per trovare la seconda vittoria stagionale, dopo quella col Pescara di quasi due mesi fa. La Samp ora è terz’ultima con 10 punti: superate Spezia e Pescara. Amara la serata ligure per la Juve Stabia che rimane a 17, fuori al momento dai playoff.
poche emozioni—
Gregucci e Foti confermano Coda-Cherubini come tandem d’attacco nel 3-5-2. Abate e i suoi invece cercano l’aggancio al sesto posto: Gabrielloni agisce in avanti assieme a Candellone come nella vittoria pre-sosta contro il Palermo. Proprio Candellone a metà primo tempo: gran destro da fuori, con Ghidotti bravo a distendersi mettendo il pallone in angolo. Risponde la Samp al 25′: Depaoli sbaglia il cross da destra e la traiettoria diventa quella di un tiro, con la sfera che sbatte sulla traversa. Nient’altro in una prima frazione avara di emozioni.
coda decisivo—
Il pari non serve a nessuno. Soprattutto alla Samp che a inizio ripresa pesca l’episodio con cui risolve la gara: Vulikic finisce a terra in area ospite dopo una presunta trattenuta di Ruggero, l’arbitro Zufferli viene richiamato dal Var e concede rigore ai genovesi. Non solo: il difensore campano, già ammonito, finisce anzitempo la sua gara e lascia i suoi con l’uomo in meno. Dal dischetto Coda spiazza Confente. È una doccia gelida per la Juve Stabia che reagisce come può, con un colpo di testa debole e centrale di Candellone. La Samp potrebbe raddoppiare, ma Coda e il subentrato Pafundi (rientrato dopo 40 giorni di infortunio: si era fatto male con l’Under 21) peccano di imprecisione sul più bello. Il lunghissimo recupero non restituisce energie alla Juve Stabia: i tre punti vanno ai blucerchiati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA