di
Simona Marchetti

Ospite del Vanity Fair Stories , la modella ha annunciato l’avvio di un progetto di salute mentale rivolto alle persone che hanno vissuto o vivono in prima persona la malattia, in collaborazione con la psicologa Gabriella Pravettoni

Deve la sua rinascita alla psico-oncologia che l’ha aiutata ad elaborare la malattia e la battaglia per sconfiggerla e che le ha insegnato a vivere una nuova normalità. Ecco perché Bianca Balti, in collaborazione con la professoressa Gabriella Pravettoni (direttrice della Divisione di Psico-Oncologia dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano), ha deciso di mettere al servizio degli altri quanto ha imparato in questi mesi, dando vita ad un progetto di salute mentale rivolto alle persone che hanno vissuto o vivono in prima persona un tumore. «Questa estate ho toccato il fondo mentale – racconta la modella durante il Vanity Fair Stories al Teatro Lirico Giorgio Gaber, dove si è presentata sul palco con la psicoterapista – sono entrata in una grande depressione, proprio quando pensavo di essere uscita dalla parte più difficile del percorso oncologico, mi sono trovata ad affrontare la parte mentalmente più dura. È stata una cosa progressiva, finita la chemioterapia a gennaio, dopo due settimane ho fatto Sanremo ed ero contentissima, perché avevo tantissima voglia di tornare alla normalità. Poi ci sono state le sfilate… Insomma, tutto bellissimo. Piano piano, però, è entrata la normalità quella vera, quella della quotidianità, ma non era più come prima, era tutto cambiato e non ero pronta a questa cosa, non sapevo come affrontarla». 

Per sua stessa ammissione, l’errore era stato quello di fare paragoni con il passato, con il “prima” che la malattia si manifestasse, quando invece era tutto diverso. «Quando mi era stato diagnosticato il tumore, l’urgenza mi aveva tirato fuori una grandissima forza – continua Balti – ero pronta a fare tutto il necessario, mi erano usciti un coraggio e una potenza che non sapevo di avere. Poi, finita l’emergenza, mi sono ritrovata in una situazione veramente difficile». Già lo scorso settembre, attraverso la sua newsletter su SubstackBalti aveva parlato apertamente del periodo difficile vissuto fra giugno e agosto, proprio quando la malattia era in remissione, che l’aveva spinta ad allontanarsi dai social – lei che sui social era sempre stata molto presente – per cercare nel silenzio le risposte che le permettessi di uscire dalla depressione in cui era caduta. 



















































«A salvarmi la vita è stata la figura della psico-oncologa – spiega la modella – perché tutta la mia struttura di sostegno, le amiche, il mio fidanzato, la mia famiglia, tutti quelli che mi avevano aiutata durante le cure erano ancora lì, ma io avevo bisogno della psico-oncologa per uscire da quella che era una vera e proprio depressione». Avendo già fatto in passato un percorso di psicoterapia, Bianca sapeva che questo tipo di aiuto sarebbe stato fondamentale durante la malattia e così ha cercato una psicanalista specializzata nelle problematiche che deve affrontare un paziente oncologico. «Quando mi sono ammalata, mi sono fatta subito seguire da qualcuno, ma, avendo io un passato di dipendenza dalle sostanze, ho rifiutato di farmi aiutare con le medicine e ho invece cercato uno psicologo – ricorda la top model – .La prima cosa che ha fatto la mia psico-oncologa alla prima seduta è stata suggerirmi di pensare ad altro, di non ossessionare la mente sul dolore, dato che ero appena stata operata. A dirla così so che sembra una banalità, una cosa scontata, però detta al momento giusto e da una professionista ha un potere enorme. Vivere una vita piena, basata sul “se ti fa stare bene, fallo”, mi ha aiutato moltissimo».

 Le parole della psico-oncologa le hanno permesso di iniziare a vivere in un modo più sereno, consapevole di quello che aveva passato e che non doveva essere cancellato, ma con uno sguardo nuovo sul presente. «La chiave della felicità, ed è un lavoro continuo, è quella di cercare di accettare il presente, di vedere la gratitudine anche nelle difficoltà – conclude Balti – . Non mi aspettavo che la mia vita sarebbe andata in questa maniera e certe volte ho dei crolli, ma la verità è che noi abbiamo questa forza dentro. Più difficoltà abbiamo nella vita e più abbiamo l’opportunità di mostrare a noi stessi quanto siamo forti e nel mio caso le tante sventure che ho avuto mi hanno dato la possibilità di costruire questa resilienza che ho dentro».

24 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 16:03)