Tele+, anni Novanta. Fabio Caressa nota una donna che attraversa il corridoio della redazione sportiva, composta quasi solo da uomini, con passo deciso. «Camminava come un giannizzero, in posizione difensiva». Ma a colpirlo, più di tutto, sono le mani. «Le unghie. Erano dipinte di blu con i pois bianchi». Benedetta Parodi conferma: «Passavo per un lunghissimo corridoio che tagliava la redazione sportiva: come dice Fabio, in prevalenza maschile. Sì, camminavo con un certo piglio». Ma se lei aveva una manicure che non passava inosservata, lui indossava una cravatta «orribile. Hanno fatto un documentario sul Milan del 1994, e si vede».

L’amore fra Benedetta Parodi e Fabio Caressa è nato parlando, come ricordano nell’intervista a Repubblica. «Siamo usciti un paio di mesi senza neanche baciarci», ricorda lui. Un dialogo ostinato che continua da quasi trent’anni e che oggi li porta a condurre insieme L’amore è cieco?, il reality-esperimento sociale di Netflix.

Lui l’ha conquistata con la sua parlantina: «Inventavo qualunque cosa, leggevo anche la mano». E Benedetta ammette: «Oggi non ci sarei più cascata, ma all’epoca ci sono cascata». Litigano anche, certo, ma «grazie a Dio, non sui massimi sistemi: sulla quotidianità e sul disordine. Lui è disordinatissimo», dichiara lei. E lui conferma: «È così, lascio tutto in giro». L’unico terreno davvero delicato sono i loro tre ragazzi: «Discutiamo sull’educazione dei figli, mai in maniera drastica». «Io alzo di più la voce, sono incazzoso», ammette Fabio. «Ma ci scontriamo poco su altro, perché parliamo». Quello è il loro segreto, anche nei momenti difficili.

La loro storia è piena di aneddoti, ma uno su tutti spicca: la proposta di matrimonio non colta dalla destinataria. «Non me ne sono accorta, eravamo in aereo. Ho paura di volare, e ero tramortita dai farmaci. Non l’ho mai saputo». E racconta il momento in cui lo ha scoperto, anni dopo: «Gli ho detto: “Sei scemo? Non me l’ha mai chiesto”». Fabio Caressa giura di sì: «Invece gliel’ho chiesto, ho pensato: ne approfitto e l’ho buttata lì: “Senti, ma se ci sposiamo?”. Non ha mai risposto. E sono rimasto così, senza risposta, per mesi».

Fra i ricordi più divertenti, uno in particolare: gli appuntamenti clandestini, nei motel, da sposati, «per trovare un po’ di privacy, era un modo per poter stare insieme». Oggi Fabio e Benedetta sono sullo schermo come coppia professionale: «Ci è piaciuta l’idea che i rapporti nascano senza curarsi dell’aspetto esteriore. Insegna alle generazioni più giovani a conoscersi bene e a cercare nel proprio cuore», dice lei. Fabio spiega la logica del format: «In un mondo dominato dall’immagine, toglierla di mezzo è interessante. Questi ragazzi si mettono in gioco così, perché non aveva funzionato la via normale».

Nel reality l’approccio tra uomini e donne è molto diverso. Benedetta ha notato che «quello della donna è più cauto ma più solido, l’uomo si lancia di più, ma poi tentenna». E il marito conferma: «Tipico».