Bologna, 25 novembre 2025 – Perché Bologna è città della musica? “Perché il cibo è buono!”. E proprio qui – nell’universo di Dalla e Guccini, dove Mika tenne il suo primo concerto in Italia nel 2007 – la popstar atterrerà il 2 marzo, all’Unipol Arena. Si tratta di una delle date nazionali, l’altra è a Torino due giorni dopo, a poche settimane dal lancio del nuovo album dopo il singolo Modern Times. Per Mika, vincitore di un Brit Award, nominato ai Grammy, amato volto televisivo, è un atteso ritorno sul palco.

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Lo ha raccontato ieri nella redazione di Qn-il Resto del Carlino dove è stato un divertente, coltissimo e interessato direttore per un giorno. Stile impeccabile come sempre, dopo l’incontro con gli editori, l’artista ha dialogato con la direttrice Agnese Pini e il vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini, partecipando alla riunione di redazione. Un tema di giornata lo cattura su tutti, la vicenda dei figli allontanati dai genitori nei boschi dell’Abruzzo: “Anche questa è politica”, riflette.

Mika con Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino

Mika con Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino

Il cantante di Relax, Take it easy (“brano scritto in 15 minuti dopo essermi trovato bloccato nella tube di Londra durante un attacco terroristico”) anticipa il nuovo album: “Ci sono tutte le sfumature dell’amore: pericoloso, sessuale, platonico, graffiante, come se fosse un album ‘vomitato’ dal giornalista Hunter S. Thompson: sembrava iperbolico, ma il suo era solo uno strumento per parlare di cose un po’ scomode”.

“Perché proprio l’amore?” chiede Pini. “Perché non c’è una canzone che non parli di amore, della sua mancanza, di desiderio. Da Goethe a Brahms, da Dalla a Cremonini, parliamo soltanto di desiderio. Quale chiave è più necessaria? Quella graffiante, imperfetta, non politically correct”. Di attualità anche il riferimento a Ornella Vanoni: “Una resistenza pazzesca – considera –, non ci sono tante donne di quella generazione che hanno potuto vivere mantenendo l’arte e la creatività, pensiamo a Dalida”. Sul legame fra arte e sofferenza, “questo è un mestiere che attrae la scomodità della vita personale. Ma anche nel giornalismo c’è questo impatto”.

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La star della musica ha partecipato all’iniziativa per l’anniversario dei 140 anni del giornale. Nella redazione di Qn-il Resto del Carlino è stato un divertente, coltissimo e interessato direttore per un giorno (Foto servizio Schicchi) 

Mika è molto legato anche a Firenze. “Sto a Scandicci. Non fate quella faccia! (ride). La collina di Scandicci è il più grande segreto, da non raccontare però agli stranieri, ormai c’è un’invasione pazzesca”. A Firenze, invece, c’è il suo studio. “Arrivo lì e lavoro tutto il giorno. Anche il mio compagno non ce la fa più, tanto che non può vivere nel mio ufficio e ha preso un cottage vicino a Brighton. Gestiamo insieme l’azienda, per mantenere una vita senza perdere la testa abbiamo anche dovuto proteggerci. Ma stiamo costruendo insieme lo show del tour: ci sarà un albero della libertà al centro che gira, con manifesti di libertà e amore”. Si scherza sui titoli (“da giovane ho sofferto moltissimo, la stampa era inglese era imperdonabile, soprattutto sui temi della sessualità, ma poi si sviluppa una pelle d’elefante”) prima del giro di rito nelle rotative. “Super cool” commenta spesso, affascinato, Mika. Sempre con il sorriso, sempre gentile. Perché – dice alla fine – “ci siamo divertiti seriamente”.