Il dubbio del Corriere dello Sport

La differenza tra il Gudmundsson visto alla Fiorentina e quello protagonista con la nazionale islandese è un tema ricorrente da più di una stagione. In viola, complice una lunga serie di problemi fisici iniziati già ad agosto, il giocatore ha mostrato solo sprazzi del suo vero talento, senza riuscire a incidere quanto ci si aspetterebbe da un profilo del suo livello. In nazionale, invece, si è spesso rivelato decisivo, alternando gol e assist e confermando le qualità per cui è riconosciuto.

Nonostante sia comunque il miglior marcatore attuale della squadra, il suo rendimento non è bastato a garantirgli uno status da titolare indiscusso. Tra infortuni, qualche scelta tecnica sfavorevole e l’assenza forzata in Conference League per motivi giudiziari, Gudmundsson ha faticato a trovare continuità. Anche con Vanoli non sempre è stato preferito, nonostante impegno e professionalità dimostrati negli allenamenti.

Le ragioni di questa difficoltà non sembrano dipendere da limiti di ruolo, personalità o intesa con i compagni, visto quanto mostrato al Genoa, in nazionale e a tratti anche a Firenze. Piuttosto, appare decisiva la necessità di fiducia e soprattutto di un numero sufficiente di partite consecutive per ritrovare ritmo, libertà di azione e incisività. In ultima analisi, però, la svolta dipenderà da lui: solo ritrovando continuità potrà davvero prendersi la Fiorentina. Lo scrive il Corriere dello Sport.