L’orrore della violenza sessuale avvenuta nel parco di Tor Tre Teste, nella zona est di Roma, riecheggia. La vittima, una ragazza di 18 anni che si era appartata con il fidanzato, è sotto choc. Sarà supportata anche nei prossimi giorni, anche perché le indagini su quanto successo lo scorso 25 ottobre stanno andando avanti e sono ancora nel vivo.

Esiti delle analisi

Dai riscontri di laboratorio è emerso che il dna estrapolato dalle tracce biologiche recuperate dalle forze dell’ordine sul luogo della violenza sessuale non apparterrebbero a uno dei tre ragazzi arrestati e indicato dalla vittima come colui che ha abusato di lei. Un profilo genetico che non apparterrebbe neanche agli altri due che sono stati sottoposti allo stesso esame. In sostanza, gli aggressori non sarebbero solo tre, ma ben cinque come denunciato – in prima battuta – dalla 18enne e dal suo fidanzato di 25 anni.

La ricostruzione 

La vittima dello stupro dopo la violenza, intorno alle 3.30 di notte, è stata trasportata al policlinico Casilino, dove ha raccontato l’incubo vissuto ai medici prima e alla polizia poi. Dopo essere stata minacciata, da uno dei cinque malviventi nel parco di Tor Tre Teste, lato via del Pergolato, è stata costretta a seguirlo fuori dall’auto in un luogo poco lontano dall’area verde, dove si sono trovati da soli e in assenza di testimoni. 

La vittima ha raccontato che a quel punto l’aggressore l’avrebbe obbligata a un rapporto sessuale non consenziente completo e non protetto. La squadra mobile di Roma, dunque, secondo quanto appreso sta ricercando altri due dei componenti della gang. A coordinare le indagini c’è la procura.

Caccia ai complici

I tre interrogati subito dopo il fermo, due marocchini e un tunisino, si sono difesi affermando che la violenza sessuale alla ragazza sarebbe stata commessa da un altro componente del gruppo. Nonostante la loro versione, i tre rimangono in carcere accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina aggravata. Due di loro si trovavano al Quarticciolo, in una delle principali piazze di spaccio di droga della Capitale, mentre l’altro era invece fuggito a Verona. Le indagini ora proseguono per definire altri particolari della vicenda e per trovare gli altri due sospettati.

I commenti

La violenza avvenuta a Tor Tre Teste, nel frattempo, ha attirato anche le attenzioni della politica. “Chiediamo all’amministrazione comunale, in un giorno simbolico come quello odierno, che sia dato immediato seguito alla mozione ‘Parchi sicuri’, presentata da Azione, e approvata in Aula Giulio Cesare, che chiede più decoro e sicurezza nei parchi della città, in particolare istituendo un apposito nucleo di polizia urbana per svolgere attività di prevenzione e vigilanza e implementando i sistemi di illuminazione e videosorveglianza. Per Azione Roma il tema dei parchi sicuri è prioritario, soprattutto nella periferia”, hanno commentato il consigliere regionale e segretario romano di Azione, Alessio D’Amato e i consiglieri comunali Flavia De Gregorio e Antonio De Santis.

“Presenteremo presto un dossier che denuncia il grave stato di abbandono nel quale versano molte aree verdi della Capitale, soprattutto nelle periferie. Non possiamo arrenderci alla paura: servono interventi seri per restituire alla cittadinanza la possibilità di poter fruire delle aree verdi a qualsiasi orario e nella massima serenità”, il commento di Luisa Regimenti, segretario di Forza Italia Roma.