LECCE – Il 3 febbraio del 2017, dopo i lavori di restauro e riqualificazione, venne riaperto il Teatro Apollo con una cerimonia solenne alla presenza del Capo dello Stato.
Oggi Sergio Mattarella, nella sua quarta visita a Lecce, è tornato nello storico contenitore culturale per la cerimonia della 38esima Assemblea Nazionale delle Province Italiane.
Ad accoglierlo il presidente uscente della Regione, Michele Emiliano, la sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone e Fabio Tarantino, presidente della Provincia dopo le dimissioni di Stefano Minerva, comunque presente nelle vesti di presidente dell’Unione delle Province Italiane Regione Puglia.
Il titolo dell’assemblea – “Le Province, aperte al futuro” – contiene già in sé il senso dei lavori che proseguiranno anche domani, con gli interventi del vice presidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, e del ministro per la Pubblica Amministro, Paolo Zangrillo.
La trasformazione in enti di secondo livello – con la legge Delrio, nel 2014 – e la ridefinizione delle sue funzioni da una parte ha depotenziato le Province, dall’altra è rimasta anche incompiuta rispetto alle intenzioni della riforma.
E proprio su questo punto il presidente della Repubblica si è soffermato durante un passaggio del suo intervento: “Le Province non possono essere destinate a un eterno ‘limbo’. Sono parte della vita democratica della Repubblica. Nessuna sede meglio di questa, nella quale sono presenti i Sindaci che costituiscono, oggi, gli organi deliberativi delle Province, può elaborare un contributo di riflessione. Autorevole e da ascoltare”.
Il presidente della Repubblica dal palco del Teatro Apollo.
“L’indebolimento, avvenuto in questi anni nell’ente Provincia, con lacune, attribuzioni incerte o contese, – nonostante il generoso impegno degli amministratori locali – ha provocato una ricaduta sul soddisfacimento di diritti dei cittadini e sui servizi; insomma sulle potenzialità dei territori. È necessario intervenire, ripeto. Con uno sguardo d’insieme. E con animo repubblicano di unità, di cooperazione tra istituzioni e, spero, tra parti politiche”.
Il Capo dello Stato ha ricordato come il ruolo delle Province come enti intermedi fosse oggetto di una riflessione sin dai tempi dell’Assemblea Costituente, richiamando le parole di Meuccio Ruini, il presidente della Commissione dei 75, che disse: “Se per creare la Regione distruggessimo la Provincia, susciteremmo un ambiente di malcontenti, di diffidenze, di gelosie, di urti, entro il quale non conviene che sorga la Regione. Quest’ente nuovo deve avere la maggior collaborazione possibile, anche di coloro che vedono nella Provincia il loro nido, la loro tradizione, il loro sentimento”.
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