di
Edoardo Nastri, inviato a Torino
Previste 100 mila unità all’anno dal 2026 e 400 nuove assunzioni in fabbrica. Urso: «La 500 ibrida è il simbolo che le politiche dell’Ue sono da modificare»
Mirafiori potenzia la sua produzione automobilistica. I vertici di Stellantis annunciano a Torino una nuova vita per lo storico stabilimento, in occasione dell’avvio della produzione della Fiat 500 ibrida. Secondo quanto dichiarato, a pieno regime ne verranno costruite 100 mila unità all’anno (oltre a circa 20-25 mila 500 elettriche), mentre le assunzioni di nuovi lavoratori in fabbrica saranno circa 400. «Abbiamo fatto investimenti anche per riaprire la palazzina uffici di Mirafiori che dal 2027 ospiterà migliaia di colleghi e che vuole dimostrare il ruolo centrale di Torino per Stellantis», ha detto il presidente John Elkann. In Borsa la quotata automotive passa di mano a 8,75 euro, a metà giornata, praticamente invariata rispetto a lunedì.
«Secondo turno in fabbrica da marzo»
«La 500 ibrida a Torino è una promessa mantenuta — dice Antonio Filosa, Ceo di Stellantis —. Dal prossimo marzo inizierà il secondo turno in fabbrica e stiamo portando avanti un ricambio generazionale in azienda con nuovi piani di assunzione che seguono investimenti per due miliardi di euro nel nostro Paese». Secondo le previsioni di Fiat, la 500 ibrida porterà un importante incremento delle vendite del brand che in Europa ha perso il 15% da gennaio a ottobre con poco più di 232 mila auto immatricolate. Nonostante questo Fiat è il brand del gruppo Stellantis che vende di più a livello globale.

«Giro d’affari di sei miliardi per i fornitori»
Filosa ha parlato anche della produzione italiana di Stellantis: «Il Piano Italia annunciato l’anno scorso è partito. Oltre alla 500 a Mirafiori sono arrivate a Melfi la Jeep Compass e la Ds N8. La ricaduta sugli acquisti da fornitori italiani sarà di circa 6 miliardi di euro». Il Ceo di Stellantis ha parlato anche di sostenibilità: «L’età media delle auto in Europa è in costante crescita: parliamo di 150 milioni di vetture circolanti di cui il 60% ha più di 10 anni. Dobbiamo tornare a produrre modelli accessibili e la 500 ibrida può essere una risposta».

Urso: «500 ibrida simbolo che qualcosa deve cambiare»
John Elkann ha definito la 500 ibrida «pragmatica». «Questa è la 500 che chiedono i nostri clienti perché i fatti dimostrano che non tutti la vogliono elettrica. Il mercato non è pronto e i consumatori non sono pronti. Resta la fiducia del nostro Gruppo in un futuro a zero emissioni, ma ora l’Europa non può dire ai clienti quali auto comprare e quale no — puntualizza Elkann —. Le regole vanno cambiate per rafforzare il nostro continente come produttore e non ridurlo solo a un mercato per altri. Dobbiamo fermare il declino dell’auto europea altrimenti rischia di essere irreversibile. Siamo fiduciosi che la Commissione europea possa condividere questi obiettivi in tempi congrui». All’inaugurazione è intervenuto anche Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy: «La 500 ibrida non è semplicemente un’auto, ma un simbolo. È il simbolo che qualcosa deve cambiare, che le politiche dell’Unione sulla mobilità sono sbagliate. L’Italia è in prima linea per cambiarle».
25 novembre 2025 ( modifica il 25 novembre 2025 | 17:28)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
