Liam Neeson ha ritrovato l’amore con Pamela Anderson. Una liason che è per l’attore britannico la prima (quantomeno la prima di cui si abbia notizia) dopo la tragica morte di sua moglie Natasha Richardson, figlia di Vanessa Redgrave. Neeson non ha mai dimenticato Natasha. E ora, intervistato dal New York Times, ha fatto un raro commento sui giorni in cui sbocciò il loro amore. Era il 1993, e i due recitavano insieme a Broadway nel revival dell’opera teatrale Anna Christie: «È stato fantastico recitare ogni sera con lei. E innamorarmi di lei», ha ammesso il settantatreenne divo.

Il ​​3 luglio 1994, pochi mesi dopo il loro primo incontro, i due attori diventarono marito e moglie. Poi, dopo la nascita dei loro figli Michael e Daniel, decisero di stabilirsi a Millbrook, tranquillo villaggio nello Stato di New York, per crescere i bambini lontano dal trambusto di Hollywood. Il loro amore ebbe un tragico epilogo il il 16 marzo 2009, quando l’allora quarantacinquenne attrice, sciando nella località di Mont Tremblant, vicino al Quebec, cadde battendo la testa. In ospedale le sue condizioni peggiorarono rapidamente finché i medici non stabilirono la morte cerebrale.

Nel febbraio 2014, in una toccante intervista per 60 Minutes della Cbs, Neeson parlò per la prima volta della dolorosa perdita, ricordando il momento devastante in cui apprese la gravità della situazione: «Mi dissero che mia moglie era cerebralmente morta. Ovviamente era in supporto vitale, così entrai nella stanza e le dissi che l’amavo». Toccò proprio a Liam dare il consenso per staccare Natasha dalle apparecchiature: «Se n’è andata, ha donato tre dei suoi organi, quindi in questo momento mantiene in vita tre persone con il suo cuore, il suo fegato e i suoi reni», aveva raccontato a 60 Minutes. Dopo la scomparsa di Natasha, Liam precipitò in una spirale di alcol da cui uscì solo nel 2013: «Quando arrivava la notte mi immergevo nei mie pensieri e in qualche bicchiere di vino di troppo. Arrivavo a bere anche due o tre bottiglie di vino per notte. Il vino era diventato la mia unica e sola valvola di sfogo. Ho sempre bevuto la notte, mai sul set». Poi a un certo punto, anche per il bene dei figli, capì «che era giunta l’ora di smetterla».

Dal 2009 Neeson non ha passato un giorno, al netto delle trasferte sui set, senza recarsi sulla tomba della moglie, per parlarle dei figli, per interrogarla sulle grandi domande dell’esistenza: «Non che lei risponda», ha ammesso in un’intervista. Aggiungendo: «Non credo che si possa mai superare la perdita di una persona molto amata. Impari a conviverci, ad affrontarla, e questo in qualche modo ti rende più forte, ti fa apprezzare molto di più la vita e le tue relazioni, sia con gli uomini che con le donne. Ma il dolore resta sempre lì, accanto a te».