di
Valentina Iorio
Il colosso dei chip per l’intelligenza artificiale ha perso fino al 7% nelle prime contrattazioni, per poi recuperare in parte
Nvidia e alcuni altri titoli del settore dei chip sono crollati, facendo scivolare a ribasso il Nasdaq, dopo la notizia che Meta Platforms sarebbe in trattative con Google per investire miliardi nei semiconduttori per l’intelligenza artificiale necessari per lo sviluppo dei suoi progetti. Il colosso dei chip per l’intelligenza artificiale ha perso fino al 7% nelle prime contrattazioni, per poi recuperare parte della perdita, bruciando circa 150 miliardi di dollari a Wall Street.
Anche il produttore di server Super Micro Computer, partner chiave di Nvidia, ha perso il 2,6%, mentre Oracle, che si è impegnato a investire miliardi di dollari nei sistemi ad alte prestazioni del produttore di chip, ha perso l’1,1%, come evidenzia il Financial Times.
Il lancio di Gemini 3
Google sta imprimendo una nuova accelerazione alla corsa globale sull’intelligenza artificiale, mettendo sotto pressione OpenAI sul fronte dei modelli generativi e Nvidia su quello dei chip. Il lancio di Gemini 3, presentato il 18 novembre come il chatbot basato su un modello AI «il più intelligente di sempre», ha riaperto la sfida.
La sfida con OpenAI
L’avanzata di Google ha generato un certo nervosismo all’interno di OpenAI. Una nota interna di Sam Altman ai dipendenti, riportata da alcuni media americani come The Information, parla di «rough vibes», «brutto clima», e «temporary economic headwinds», «venti economici contrari». Tutti segnali che indicano una fase complessa per l’azienda.
La partita dei chip
Alla sfida sui modelli si lega quella sui chip per l’intelligenza artificiale. Sempre secondo The Information, Google starebbe proponendo a una serie di potenziali clienti, tra cui Meta, di utilizzare le sue tensor processing units (TPU)nei propri data center. Meta, come OpenAI, è uno dei principali clienti di Nvidia. Un accordo tra Google e Meta potrebbe contribuire e a far sì che le TPU diventino un’alternativa valida ai chip Nvidia, che finora sono stati l’unico riferimento per le aziende che vogliono crescere sul fronte dell’intelligenza artificiale, da Meta a OpenAI, e per fare questo hanno bisogno di una grande potenza di calcolo. Ora invece la partita sembra di nuovo aperta.
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25 novembre 2025 ( modifica il 25 novembre 2025 | 19:34)
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