Decisivo l’ingresso all’intervallo del turco, che cambia volto alla squadra: i bianconeri ottengono la svolta in Norvegia e tornano a puntare alla qualificazione ai playoff

Alla Signora basta un tempo di Kenan Yildiz, per 45′ rimasto a gelare nella panchina-frigorifero dell’Aspmyra Stadion, per battere il Bodo/Glimt 3-2, dimenticare il pericolo della neve, del sintetico e dare una riaggiustatina al percorso in Champions League. C’è una Signora con il numero dieci e una senza, sull’erba artificiale come su quella naturale. Luciano Spalletti lo sa benissimo e lo ha capito una volta di più a inizio ripresa, quando in meno di 15 minuti il 20enne di Ratisbona ha cambiato la Juventus e la partita mettendo lo zampino nell’azione del pareggio di Lois Openda e in quella del 2-1 di Weston McKennie. Yidiz più forte di tutto, anche del rigore ingenuo di Cabal che nel finale stava per rovinare la serata. Così, dopo il 2-2 di Fet all’87’ dal dischetto, è stato ancora Yildiz a trascinare la squadra al 3-2 di Jonathan David nel recupero. Il rinnovo del turco resta bloccato, ma lui… sblocca la Signora in Champions. Primo successo europeo della stagione per il club e per Spalletti, che nella stessa serata ritrova i gol di Openda e David. Adesso i bianconeri salgono a quota 6 punti: ne serviranno altri 5-6 tra Pafos, Benfica e Monaco per garantirsi il playoff.
​BLOMBERG GOL – Knutsen si affida al tridente Maatta-Hogh-Blomberg, Spalletti parte con l’attacco leggero: Conceicao e Adzic alle spalle di Openda, per la prima volta titolare in Champions con il nuovo tecnico. L’idea di partenza della Juventus è abbastanza chiara: sfruttare i giocatori più veloci e rapidi per ridurre l’effetto sintetico, grande alleato dei norvegesi nei match casalinghi. La pratica, però, è diversa dalla teoria. I bianconeri vanno a folate individuali: qualche scossa di Conceicao e qualche buona verticalizzazione di Miretti. Openda non sembra mai sintonizzato sulle frequenze dei compagni e spreca un paio di ripartenze invitanti. Gli errori tecnici della Juventus, in parte dovuti anche alla scarsa abitudine a giocare in un campo così “veloce”, trasmettono coraggio al Bodo, che guadagna metri anche grazie alla personalità in impostazione del leader della difesa Aleesami, l’ex Palermo. Poco prima della mezzora Blomberg porta in vantaggio i norvegesi sfruttando una dormita generale dei bianconeri. La Signora accusa il colpo, ma non affonda.
YILDIZ SVEGLIA LA JUVE – Spalletti, per un tempo gelato in panchina e visibilmente insoddisfatto, all’intervallo corre immediatamente ai ripari e in meno di un quarto d’ora ribalta la partita. Basta l’ingresso di Kenan Yildiz al posto dell’inconcludente Adzic per svegliare la Signora e aumentare la pericolosità. Altro livello e altro pianeta, sul sintetico come sull’erba. Come direbbe Massimiliano Allegri: questione di categorie.
RIBALTONE OPENDA-MCKENNIE – Il turco al primo tentativo manda in tilt la difesa del Bodo e Openda nel caos generale in area ne approfitta per entrare in partita, firmare l’1-1 e stoppare un digiuno da gol che durava addirittura dall’11 aprile. Quasi otto mesi senza gol tra club e nazionale. Ogni palla che tocca il numero dieci, imprendibile per i norvegesi, diventa una occasione per la Signora. Così Miretti prima si vede annullare un gol per fuorigioco dal Var e poi serve a McKennie l’assist del 2-1. L’uno-due della Juventus gela il Bodo anche di più delle temperature polari dell’Aspmyra Stadion. I norvegesi, però non mollano e nel finale, grazie al rigore regalato da Cabal, fanno 2-2. Nuovo pareggio? Macchè. Nel recupero il solito Yildiz avvia l’azione da cui nasce il 3-2 finale di David.

bodo glimt-juve, la diretta—  

Quella di stasera sarà la prima volta in assoluto in cui Bodo e bianconeri si affronteranno. La Juve, però, ha già trovato sulla propria strada quattro volte formazioni norvegesi, pareggiando sempre la partita in trasferta con il medesimo punteggio di 1-1 in ognuna di esse (contro il Kongsvinger IL nel 1993 e in tre occasioni contro il Rosenborg tra il 1997 e il 2001). I bianconeri, però, fuori casa in Champions League faticano: hanno ottenuto solo una vittoria nelle ultime 12 trasferte, con 5 pareggi e 6 sconfitte. Occhio a Vlahovic: il serbo, con tre gol, è l’unico giocatore della Juve ad aver segnato più di un gol in questa edizione della Champions League e, segnando ancora, diventerebbe l’ottavo giocatore juventino a raggiungere la doppia cifra in questa competizione.