di
Nicole Orlando
La Novalis Open School: «Da parte nostra è tutto in regola, finiti sui giornali a sorpresa. Forse sono stati indirizzati alla nostra scuola da un’affinità di vedute in campo educativo.
Si sono ritrovati a sorpresa nel caos mediatico che circonda la vicenda della
famiglia di Palmoli, in Abruzzo. Però, assicurano, «da parte nostra è tutto in
regola». Il nome della Novalis open school di Brescia compare nell’ordinanza con cui il Tribunale per i minori dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre bambini che vivevano in un casolare nei boschi e la sospensione della responsabilità genitoriale nei confronti di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion.
La figlia maggiore della coppia ha infatti sostenuto nella scuola bresciana l’esame di idoneità annuale, un passaggio obbligato nei casi di istruzione parentale. «Abbiamo svolto il ruolo di scuola esaminatrice, con noi
la bambina la scorsa estate ha svolto degli esami che consistono in una
prova scritta di italiano e una di matematica oltre a un colloquio. La bambina è risultata idonea al passaggio alla terza elementare, quindi abbiamo emesso un regolare attestato che abbiamo poi inviato alla famiglia».
Secondo quanto riportato dai giudici del Tribunale dei minori «i genitori hanno prodotto un certificato di idoneità alla classe terza per la maggiore, rilasciato dalla Novalis open school di Brescia. Non hanno esibito al Servizio sociale né prodotto in giudizio la dichiarazione annuale al dirigente scolastico della scuola più vicina sulla capacità tecnica o economica di provvedere direttamente all’insegnamento parentale». Inoltre «il certificato trasmesso in copia dal Servizio sociale non risulta previamente depositato presso la dirigenza scolastica competente per la vigilanza».
A questo proposito, sottolineano dalla Novalis, «non sappiamo se il documento sia stato consegnato in ritardo dai genitori alla scuola “vigilante”, cioè l’istituto statale più vicino alla residenza della famiglia e a cui la bambina risulta iscritta pur se come non frequentante, oppure se sia stata la stessa scuola a non trasmettere l’attestato. Noi non abbiamo sentito nessuno, il tribunale non ci ha chiesto niente. Abbiamo solo trovato il nome della nostra scuola sui giornali». Le contestazioni mosse dai giudici «non riguardano il nostro operato», chiarisce l’istituto, che poi sottolinea come lo stesso ministro Valditara nelle scorse ore «abbia evidenziato che è stato rispettato l’obbligo scolastico».
La Novalis open school, istituto paritario riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado nella sede di Mompiano in città, oltre a un liceo artistico nel distaccamento di Gussago. Come si legge sul sito la scuola «ispirandosi ai principi didattici delle migliori pedagogie – steineriana, montessoriana, Reggio Children – adotta un metodo aperto, libero e attento alle esigenze educative del nostro tempo». E ancora: “L’arte, la musica, il contatto con la natura e l’esperienza diretta, sono esigenze fondamentali del
temperamento infantile: su questo presupposto si basa il programma della
Novalis open school che, riconoscendo ogni bambino come una individualità irripetibile, ne vuole valorizzare le potenzialità».
Con Catherine Birmingham e Nathan Trevallion «non ci sono stati contatti prima dell’esame di idoneità della figlia, non li conoscevamo. Forse sono stati indirizzati alla nostra scuola da un’affinità di vedute in campo educativo. Non lo sappiamo. Quello che sappiamo con certezza è che abbiamo rispettato le regole».
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25 novembre 2025
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