Parola d’ordine: “driblare il rischio nostalgia”. Ma i ricordi no. Alla libreria Ubik di Cervia il dialogo tra Lucio Palazzo, che ha scritto “Divinae follie. Storia della generazione che ballava negli anni ’90” e Marco Corona, storica voce di radio Veronica e radio Sabbia. Per ricordare i tempi in cui gli oggetti del desiderio erano musicassette e vinili e “se nel tragitto da casa alla piazza gli amici cambiavano idea e destinazione, tu eri perduto perché non c’erano i whatsapp”.
La presentazione, un dialogo tra ex ragazzi degli anni 90
Sì è consumato un piccolo evento ieri sera, giovedì 31 luglio, alla libreria Ubik di Cervia che ha ospitato la presentazione del libro di Lucio Palazzo “Divinae Follie. Storia della generazione che ballava negli anni ’90”. A condurre la serata con Palazzo, classe 1974, giornalista Rai, braccio destro di Bruno Vespa, come autore di Porta a Porta e di Cinque minuti su Rai 1, c’era il riminese Marco Corona, storica voce di radio Veronica e poi radio Sabbia. Anche lui tra i protagonisti dei mitici anni 90 come dj del Symbol di San Marino.
Tra vinili, musicassette e il rischio di “perdere” amici
Attraversando le pagine del libro e ‘cercando di dribblare il rischio nostalgia’ i due hanno regalato aneddoti di prima mano sulla generazione della notte che celebrava i suoi riti in luoghi fisici, le discoteche, e non virtuali, aveva i propri oggetti del desiderio in musicassette e vinili e “se nel tragitto da casa alla piazza gli amici cambiavano idea e destinazione, tu eri perduto perché non c’erano i whatsapp”.
Come nasce il Divinae Follie
Un libro che narra storie legate a “oggetti che non esistono più e a un modo di stare insieme che non esiste più”. Un libro che narra di un padre, l’imprenditore pugliese Vito Mastrogiacomo, che pur di trovare un punto di incontro con la figlia, nel 1987 vola a Londra da lei, scopre l’Hippodrome, storica discoteca vicino Leicester Square e decide di tornare in Italia per aprire proprio insieme a Titti e all’altro figlio Leo un club gemello di quello inglese a Bisceglie, il Divinae Follie.
I locali in Romagna
A Sud c’è il Divinae Follie, dove i ragazzi videro arrivare la prima house music di Frankie Knuckles da Chicago e assistettero all’esplosione di nomi come Fiorello e Jovanotti e ballarono grazie al tarantino Giuseppe Troccoli, destinato a diventare Joe T. Vannelli, uno dei più grandi remixer della scena internazionale. In Romagna gli anni ’90 hanno si sono consumati al Paradiso di Rimini, al Cocoricò e al Pascià di Riccione, testimoni di un periodo in cui nasce la musica dance, in cui la tecnica stimola la creatività e le voci in loop anni ’80 remixate con la musica a quattro quarti trascinano e superano la fama degli stessi autori.
Musica inclusiva che faceva ballare tutti
Una musica inclusiva e delle minoranze, perché nasceva dalla black music e faceva ballare tutti, sottolinea Palazzo che ha vissuto anche in prima persona l’epopea del Divine Follie di cui fu anche “ufficio stampa e garzone al fianco di don Vito”. Una rivoluzione sonora che ebbe i suoi pilastri in Daniele Davoli, Danny Losito DJ e Frankie Knuckles e si materializzava sui dischi. Una musica intrecciata con un decennio “tornato moderno” nelle serie tv come “883” nel loro racconto della provincia Pavese. Gli ultimi anni in cui “eravamo costretti a uscire di casa perché non avevamo i telefonini… e nemmeno una lira”.
Mariaelena Forti