Dovresti scrivere di ciò che sai e di ciò che ti sta a cuore. Ecco, Elisabetta Canalis ha ascoltato questo ben noto consiglio e si è cimentata in un’avventura letteraria. Rizzoli ha pubblicato il suo Una zampa sul cuore.

Un viaggio tra amore, perdita e rinascita. Un vortice di emozioni che solo l’amore incondizionato di un cane può generare. Amare senza chiedere in cambio nulla. Legarsi fedelmente, nonostante tutto. Tra le pagine si fa la conoscenza del cane Nello, anima ferita che aveva smesso di credere negli esseri umani. Grazie a lei, però, ritrova la fiducia e la libertà.

Una zampa sul cuore, di cosa parla

Il libro di Elisabetta Canalis, Una zampa sul cuore, è molto personale. L’ex velina ha raccontato l’incontro con i suoi cani, adottati in un canile, scelti un po’ dal destino. Vicendevolmente hanno lasciato un’impronta gli uni nella vita dell’altra.

Un dare e avere senza sosta, in maniera candida, tra gesti di tenerezza e scoperte quotidiane. Canalis si è cimentata in un viaggio nei ricordi, trasformandoli in una dichiarazione d’amore ai cani, che sono in grado di salvarti anche quando sei tu a farlo. Un libro per chi crede nei legami veri, un libro per educare le nuove generazioni e, perché no, far ricredere chi ha pensare di disfarsi di un amico fedele.

L’amore di Elisabetta Canalis per i cani

Una lunga intervista, quella rilasciata da Elisabetta Canalis a La Stampa. Ha tanto da dire in merito al libro scritto, ma soprattutto all’emergenza dei cani abbandonati e condannati a morte (quasi) certa.

Gli animali ti entrano sotto la pelle ed è qualcosa di bellissimo, spiega. Al tempo stesso, però, ti logora perché nella società in cui viviamo “sono poco più che degli oggetti, con pochissimi diritti”. Non usa mezze parole e trova “limitate” le persone che la pensano diversamente da lei.

“Ci sono persone dotate di un dono, che è l’amore per gli animali, riuscire a capirli. Una sensibilità che altri non hanno. Solo con alcuni, quindi, puoi confrontarti su un altro livello”.

Nello sguardo di un cane intravede chiaramente un gran livello di umanità. Riesce a leggerne le espressioni e poi, ora che ha dei cani con un passato traumatizzante, ha potuto riconoscere nel loro modo di fare un’evidente riconoscenza. Un’esperienza differente rispetto all’avere un cane con sé fin da cucciolo.

Cane Nello e il dramma dell’eutanasia

“I cani come Nello subiscono il trauma dell’abbandono, la cattura e il ritrovarsi in un canile. Poi capiscono tutto e ricordano che sei la stessa persona che li ha portati via. Gli animali si rendono conto di tutto”.

Canalis ha pensato al libro come indirizzato ai bambini dell’età di sua figlia Skyler (10 anni, ndr). Così come molti film d’animazione, però, alcuni temi toccano sensibilità più mature, per così dire. Il richiamo va così agli adulti. Basti pensare all’eutanasia nei canili negli Stati Uniti.

“Questo è un tema che inizialmente avevo tolto. Mi è stato poi consigliato di tenerlo, data l’importanza e l’aderenza alla realtà. È qualcosa che spiego anche a mia figlia, dicendole che alcuni cani, se restano nei canili, non hanno una chance. (…) Io trovo assurdo tutto questo. In un Paese in cui vige la pena di morte per le persone, cos’è la vita di un cane, se non un ingombro”.

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