I ricordi di Giuseppe, 25 anni, tre in più del nuovo campione del mondo dei 50 rana: “Si divideva fra squadra e piscina, ma per migliorare doveva concentrarsi soltanto sul nuoto. Ha fatto la scelta giusta”
Oscar Maresca
1 agosto 2025 (modifica alle 14:55) – MILANO
Il nuovo campione del mondo dei 50 rana ha sfiorato la carriera da calciatore. Simone Cerasuolo da piccolo ci ha provato, con il pallone tra i piedi si divertiva. E in campo aveva pure talento: “Ha giocato la sua prima partita dopo un paio di allenamenti. Aveva 7 anni, era nelle giovanili dell’Imolese. Affrontò il gruppo dei più grandi, gli avversari erano alti e robusti. Lui cominciò a dribblare tutti. Segnò addirittura cinque gol”. Giuseppe è il fratello maggiore di Simone, ha 25 anni e quel pomeriggio lo ricorda benissimo. Era sugli spalti a fare il tifo: “La sua esperienza da giocatore però è durata pochi mesi, in quel periodo si divideva tra la piscina e il lavoro con il resto della squadra. In vasca era straordinario. Per migliorare doveva concentrarsi soltanto sul nuoto. Ha fatto la scelta giusta”. I Cerasuolo sono una famiglia di sportivi: papà Rosario ha un passato da calciatore dilettante a Napoli. Giuseppe il pallone non lo ha mai abbandonato: fa il terzino sinistro con il Fontanelice in Prima Categoria e allena gli esordienti al Sanpaimola.
La telefonata di Chiellini—
L’altro Cerasuolo, Simone, ha fatto la storia ai Mondiali di Singapore conquistando l’oro nei 50 rana. È il primo italiano a vincere il titolo iridato in questa specialità: meglio di Domenico Fioravanti, Fabio Scozzoli e Nicolò Martinenghi. Finora non aveva mai conquistato una medaglia mondiale in vasca lunga: “In famiglia eravamo tesi, i miei genitori hanno seguito la finale insieme, io ero da solo. Gli ho mandato un messaggio la mattina prima della gara, non mi ha risposto. Era concentratissimo. Ci siamo videochiamati subito dopo il trionfo, tra sorrisi e lacrime di felicità”. Simone e Giuseppe sono cresciuti uno accanto all’altro: “Lui è tifosissimo della Juventus. Per fargli i complimenti gli ha telefonato anche Giorgio Chiellini invitandolo allo stadio. Era al settimo cielo, quasi più contento per quella chiacchierata che per essere diventato campione del mondo”. Seduto sul divano di casa non si perde una partita dei bianconeri: “In tv c’è sempre lo sport. Simone è un grandissimo tifoso di Sinner e della Ferrari. Ha ricevuto un messaggio pure da Allegri, l’allenatore del Milan era a Singapore in questi giorni e ha seguito la finale”.
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Un muro in difesa—
Il calcio è sempre stato una costante nella vita dei fratelli Cerasuolo: “Ho tre anni in più di Simone – racconta Giuseppe – da piccoli passavamo i pomeriggi con il pallone. Andavamo al parchetto, organizzavamo le partitelle con gli amici. Lui ha sempre giocato in difesa, legnava tutti (ride, ndr). Negli anni della scuola aveva già sviluppato un gran fisico, non faceva passare nessuno”. Insieme avrebbero potuto proseguire la carriera in campo: “Sarebbe stato bellissimo. Era molto competitivo, si allenava per battermi nelle sfide di palleggi. La verità però è che ha sempre preferito andare forte in piscina”. Giuseppe lo ha capito durante una delle primissime gare di suo fratello: “Era nel periodo in cui giocava anche a calcio, tra i 7 e gli 8 anni. Ricordo che quella volta si tuffò in acqua, ma perse gli occhialini. Intanto gli altri bambini continuavano a nuotare. Lui si fermò, li rimise al volo e partì riuscendo a superare tutti”. Il suo destino era in acqua, bracciata dopo bracciata è arrivato sul tetto del mondo. Per fortuna che dopo quei cinque gol ha scelto il nuoto.
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