La Cassa intende aumentare la sua partecipazione nel gruppo di pagamenti al di sopra dell’attuale 19,1%. Titolo corre a Piazza Affari
Cassa Depositi e Prestiti punta a stringere la presa su Nexi. Secondo indiscrezioni, Cdp intende aumentare la sua quota nel gruppo dei pagamenti al di sopra dell’attuale 19,14% e, per riuscirci, sta valutando l’acquisto del 3,2% detenuto da Mercury Uk. La notizia sta spingendo al rialzo Nexi in Borsa, dove il titolo guadagna il 2,7%.
Chi è Mercury Uk
Mercury Uk è il veicolo societario con cui i fondi Bain, Advent e Clessidra hanno comprato nel 2015 l’89% dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, poi rinominato Nexi. Negli anni la partecipazione dei tre fondi è scesa a seguito di operazioni straordinarie e collocamenti sul mercato che hanno garantito lauti rendimenti. E non è un mistero che da tempo i tre investitori «della prima ora» considerino cedibile anche il residuo 3,2% dell’ex Icpbi.
Il percorso di Cdp
Al contrario, dopo esser entrata nel capitale di Nexi nel 2020 all’atto della fusione con Sia, Cdp sta seguendo il percorso inverso, salendo progressivamente nel capitale del gruppo dei pagamenti per sostenere i progetti di un’azienda considerata strategica. Da ultimo, così, a febbraio l’ente guidato da Dario Scannapieco ha ceduto a Poste Italiane il 9,81% di Tim in cambio del 3,78% di Nexi. L’eventuale acquisto di un ulteriore 3,2% renderebbe la Cassa primo socio del gruppo dei pagamenti – alla pari con il fondo Hellman & Friedman (22,2%) – con possibili riflessi anche sull’assetto di governance definito dai patti parasociali fra Cdp e i fondi.
La rete interbancaria
L’ascesa di Cdp nel capitale di Nexi arriverebbe poi in una fase cruciale per la società che ha da poco ricevuto dal fondo americano Tpg un’offerta da un miliardo per la rete interbancaria e altri sistemi di pagamento. La proposta di Tpg, secondo voci mai smentite, non incontrerebbe il favore della Cassa che, ai sensi degli stessi patti parasociali, dispone peraltro di una sorta di diritto di veto sulle operazioni straordinarie di Nexi. Qualsiasi acquisizione o cessione di valore superiore ai 300 milioni di euro da parte del gruppo rientra infatti nelle cosiddette materie riservate e richiede quindi che tutti i soci siano d’accordo nell’approvarla. Altrimenti, l’opposizione anche di un solo azionista è sufficiente a obbligare tutti gli altri a votare contro.
25 novembre 2025
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