Non è scattata quella magia. La prova a squadre sovente è un format in cui i quattro frazionisti possono esaltarsi, andando oltre le proprie qualità individuali “normali”. Non c’è stato questo aspetto nel quartetto tricolore della 4×200 stile libero maschile, nella finale dei Mondiali 2025 a Singapore. Gli azzurri si sono confermati, più o meno, sui livelli delle qualificazioni, non essendoci quel cambio di passo.
Solo Carlos D’Ambrosio, in apertura, si è espresso vicino al proprio meglio con una frazione di lancio da 1:45.75. A seguire Filippo Megli ha provato a tenere l’Italia in linea di galleggiamento in 1:45.91, ma negli ultimi due cambi le ambizioni sono un po’ naufragate. Marco De Tullio ha toccato la piastra in 1:46.52 e Stefano Di Cola ha concluso in 1:47.56, per un settimo posto in 7:05.84 che oggettivamente non può soddisfare.
Bisognerà lavorare nella costruzione di un gruppo che avrà sicuramente in D’Ambrosio il punto di forza, capace di ottenere tempi sempre più importanti in apertura nel prossimo futuro, ma sarà necessario anche avere altri atleti su standard più alti per rivaleggiare davvero al meglio col top.
Gran Bretagna, che da questo punto di vista, ha dato un’ulteriore dimostrazione della sua forza, dando seguito a quanto fatto vedere nelle ultime rassegne internazionali. Il quartetto del Regno Unito ha prevalso in 6:59.84 davanti alla Cina (7:00.91) e all’Australia (7:00.98). Stati Uniti giù dal podio in 7:01.24 (quarto posto), nonostante la frazione interna mostruosa di Luke Hobson in 1:43.45.