Studente sequestrato lo scorso aprile, finiscono in cella il regista dell’operazione e un suo complice. Dopo le manette scattate poche ore dopo il sequestro di uno degli esecutori materiali del rapimento, altri due soggetti finiscono in cella al termine delle indagini della Guardia di Finanza (nucleo di polizia economica e finanziaria) e della Polizia (Squadra Mobile). A organizzare il sequestro dello studente minorenne a San Giorgio a Cremano, sarebbe stato un soggetto legato al clan Attanasio di Barra.

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Assieme al cugino avrebbe convinto un terzo uomo (quello in cella da aprile scorso) a compiere il blitz all’esterno dell’auto lavaggio gestito dal padre della vittima. In cambio volevano un milione e mezzo di euro. Inchiesta condotta dai pm Stefano Capuano e Henry John Woodcock, riflettori puntati anche sulla trama di affari che avrebbe legato il padre della vittima e un esponente di spicco del clan Cuccaro.

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In un recente passato, il padre dello studente rapito avrebbe ricevuto richieste estorsive dall’ideatore del sequestro oggi finito in cella.

Era lo scorso otto aprile quando il ragazzo venne sequestrato. Venne bloccato e immobilizzato all’interno di un furgoncino, per poi essere tenuto con mani e piedi legati (anche con la bocca chiusa da un nastro adesivo) all’interno di una abitazione covo. Poi venne rilasciato sullo svincolo della tangenziale di Licola. Era lo scorso otto aprile.