«Mia figlia è tornata a sorridere, non lo faceva più da troppo tempo». Ha sette anni la bambina che aveva perso il sorriso perché non riusciva a stare in classe come gli altri compagni e si stava chiudendo in se stessa. Un malessere dovuto dal Dsa, il disturbo specifico dell’apprendimento. Secondo le stime del poliambulatorio Giovanni Paolo I alla Romanina – quartiere di Roma – della cooperativa Medihospes, in Italia sono 338.000 gli studenti con Dsa e tra questi la dislessia è il disturbo più frequente. Inoltre tra il 3-5% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni è affetto da Adhd, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Ma le diagnosi sono ancora sotto stimate, perché le strutture pubbliche non riescono a dare risposte alle richieste sempre più numerose.
«Mia figlia ora sorride»: le testimonianze
Nel Lazio ci sono 118 centri attivi e i bambini in lista di attesa sono centinaia. Ma con la giusta assistenza i miglioramenti sono evidenti: «Dopo le prime visite mia figlia è più tranquilla – racconta David Stamino, papà di una bambina di 7 anni – piano piano riesce a parlare con gli altri compagni, la vedo sorridente e a scuola la situazione sta migliorando». In classe i bambini con Dsa sembrano distratti e i voti cominciano a calare, le maestre allertano i genitori per avere una certificazione che permetterebbe all’alunno di poter studiare con misure dispensative o compensative, cioè che gli consentano di mettersi al pari dei compagni.
«Mio figlio sembrava svogliato – racconta Emiliana Cesarini, di 37 anni – non sapevo come comportarmi perché non conoscevo queste problematiche.
Tanti genitori non accettano questa condizione e invece bisogna intervenire per aiutare i propri figli ad affrontare il problema». Per Emiliana non è stato semplice: «le prime volte mio figlio mi chiedeva perché dovesse fare quelle visite e quei compiti, ma poi ha capito che stava migliorando e adesso va volentieri. Neanche per me è stato facile trovare uno specialista, perché i tempi di attesa sono molto lunghi fino a un anno».
Il nuovo poliambulatorio
Per questo ha aperto i battenti il nuovo poliambulatorio Giovanni Paolo I, per la cura di disabilità psico-fisiche, gestito dalla cooperativa sociale Medihospes aderente al Consorzio La Cascina, in zona Romanina: una tra le periferie di Roma più popolate con i suoi circa 500mila abitanti. Il Centro è stato inaugurato l’11 novembre 2025 alla presenza del presidente del Consiglio della Regione Lazio, Antonello Aurigemma, e del cardinale Pietro Parolin. «Siamo in cura qui – racconta Serena, mamma di una bimba di scuola primaria – mia figlia ha ripreso ad avere fiducia in sé stessa e viene volentieri. Per me è un sollievo, temere di dover aspettare diversi mesi».
Ultimo aggiornamento: mercoledì 26 novembre 2025, 05:00
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