La stagione di Lorenzo Musetti si è chiusa centrando la qualificazione alle Atp Finals, non riuscendo però a superare il suo girone. Un’annata decisamente positiva per il tennista azzurro, che però continua a ricevere alcune critiche per i suoi comportamenti in campo e per alcune frasi “blasfeme che puntalmente non sfuggono alle telecamere e al popolo dei social. Musetti non si è mai nascosto sull’argomento e anzi nell’ultima intervista a ‘d la Repubblica’ è tornato a parlarne apertamente.

Musetti: “Bestemmie? Ci ho lavorato sopra, poi…”

“Del tennis non mi piacciono le tempeste emotive – le parole di Lorenzo Musetti – L’alternarsi di gioie e dolori. Tutto cambia in fretta: dal bello passi al brutto, sei in cima, ti ritrovi sul fondo. Dal paradiso all’inferno. Tutto intenso, forte, feroce nello stesso modo. Cadi a un passo dall’orizzonte, basta un 15, e quello che stavi per afferrare non c’è più. Ti chiedi: perché tutto questo male? Non lo reggo, non ce la faccio, le emozioni mi scassano, entro in una spirale negativa e mi flagello. Espressioni blasfeme? Io sono toscano, da noi si urla, si alza la voce, così per abitudine. Io con un certo tipo di linguaggio non voglio offendere e non vado fiero delle mie derive. Mia nonna diceva: “Chi di vizi vuol guarire preghi Dio di non averli”. Ci ho lavorato sopra, per un po’ mi sono fatto aiutare da uno psicoterapeuta, poi ho interrotto la collaborazione. Non inseguo la perfezione, non sono politicamente corretto, il mio carattere è questo. Ma non sono nemmeno uno che cerca il conflitto, anzi cerco di evitare gli scontri, con gli altri sono molto accondiscendente pur di non affrontare tensioni. Sto lavorando anche su questo”.

Musetti: “Capitemi, sto facendo degli sforzi”

Poi l’appello ai tifosi quando accadono queste situazioni: “Mi imbarazza rivedermi quando mi lascio andare a comportamenti che non mi appartengono. Ho emozioni, masochismi, complessità. Cosa devo dirvi? Capitemi, sto facendo sforzi, e grazie se vi ritrovate in me, nei miei alti e bassi. Invidio la continuità che hanno altri, lavoro per averla, sono migliorato, ma non sono un pezzo che esce dalla catena di montaggio. Rivendico la mia diversità, credo di piacere perché sono fuori dal coro”.

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