La notizia più importante emersa dal Gran Premio di Las Vegas è stata la sorprendente squalifica del team McLaren, che ha spalancato il panorama del Campionato Piloti con appena due gare rimaste nella stagione di Formula 1.
La seconda notizia più importante è stata che Travis Scott ha indossato una giacca.
È stato un weekend insolitamente piovoso a Las Vegas e le temperature del deserto sono scese parecchio nel corso dei giorni, quindi non fraintendetemi: le giacche erano necessarie. Ciò che ha fatto scalpore è stato il marchio della giacca: una adidas Y-3, frutto di una collaborazione con lo storico marchio streetwear giapponese Neighborhood. Il problema è che Scott è, per caso, uno dei partner e collaboratori più di alto profilo di Jordan Brand e Nike.

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Da diversi mesi circolano voci secondo cui Scott e Jordan potrebbero essere vicini a separarsi, con il contratto del rapper che scadrebbe nel 2027. Il fermento non ha impedito al marchio di procedere con l’attesissimo seguito della collaborazione Travis Scott x Fragment Design del 2021, una delle sneaker più ambite dell’anno. Tuttavia, il fatto che le scarpe arrivino sugli scaffali non garantisce sempre che tutto vada bene tra partner commerciali, e la decisione di Scott di presentarsi a un evento molto pubblico indossando il logo della concorrenza (e pantofole UGG invece di sneaker) sembra piuttosto significativa. Per chi lavora con gli “Swoosh”, le “Stripes” sono rigorosamente vietate — e viceversa. Spesso esistono conseguenze contrattuali per chi esce dal seminato; la migliore speranza per un testimonial di sneaker scontento è tenere nel cassetto il proprio paio preferito della concorrenza e poi, come Steph Curry, indossarlo non appena il divorzio è ufficiale.
Un eventuale passaggio di Scott dallo Swoosh alle Stripes avrebbe effetti enormi nel mondo delle sneaker. È probabilmente lui ad aver contribuito più di chiunque altro, negli ultimi dieci anni, a mantenere Jordan Brand culturalmente rilevante, producendo versioni ambitissime di silhouette classiche e lanciando perfino un suo modello Jordan firmato, la Jumpman Jack. L’addio di Scott lascerebbe un vuoto enorme nel marchio, che pochi (se non nessuno) tra gli attuali atleti sotto contratto sembrano in grado di colmare. La mossa vedrebbe anche Scott seguire le orme del suo mentore Ye, forse il caso più noto e di successo di un ex partner Nike passato alla concorrenza.