Negli ultimi due mesi ci sono stati 34 passeggeri feriti in due differenti episodi di forti turbolenze in volo. Venticinque mercoledì su un volo Delta negli Usa, nove lo scorso giugno in un volo Ryanair tra Berlino e Milano Malpensa. Andando indietro nel tempo l’elenco si allunga fino ad arrivare all’episodio del Boeing 777 di Singapore Airlines, che incontrò una fortissima turbolenza il 21 maggio del 2024, mentre era in volo da Londra a Singapore. Ci fu una perdita di quota di 54 metri in 5 secondi e un passeggero britannico di 73 anni morì a causa di un infarto che seguì lo choc, mentre decine tra viaggiatori e assistenti di volo furono scagliati contro il soffitto e le pareti del Boeing. In quel caso i feriti furono decine, alcuni anche gravi. Si stima che ogni anno avvengano almeno 5mila episodi di “turbolenze gravi” e nel Nord Atlantico sono aumentati del 55 per cento rispetto al 1980.

IMPREVISTE

Al di là del singolo episodio, tutte le ricerche confermano: le turbolenze in volo sono molto più frequenti rispetto al passato e ad essere aumentate sono soprattutto quelle imprevedibili. Si chiamano Cat, clear air turbulence, in italiano turbolenze a cielo limpido. A causa del cambiamento climatico sono più diffuse, ma non possono essere previste e individuate dai radar. Dunque, anche l’equipaggio può essere preso di sorpresa, per questo viene sempre suggerito ai passeggeri, prima del decollo, di mantenere le cinture allacciate per tutto il volo, anche quando si spegne la spia.

L’ultimo episodio, molto grave, è avvenuto mercoledì su un Airbus 330 di Delta, decollato da Salt Lake City (negli Usa) e diretto ad Amsterdam. Era appena iniziato il servizio della cena, quando l’aereo ha incontrato una turbolenza molto intensa. «Non c’è stato alcun preavviso, è stato un impatto brusco e violento – ha raccontato all’Abc una passeggera, Leeann Nash – chi non aveva la cintura di sicurezza allacciata è stato sbalzato in alto, ha colpito il soffitto e poi è ricaduto. Lo stesso è successo ai carrelli dei pasti. C’erano bottiglie di vetro che volavano in cabina. Molte persone sono rimaste ferite. È stato spaventoso». L’aereo è atterrato a Minneapolis dove in 25 tra passeggeri e assistenti di volo sono stati ricoverati in ospedale.
Ma come mai le turbolenze sono divenute tanto frequenti, anche se per fortuna più spesso non con gli effetti dell’Airbus 330 di Delta? Una precisazione: volare è sicuro, tutti gli aerei resistono alle turbolenze, il problema è cosa succede a bordo se ad esempio in quel momento si è in piedi perché si sta andando in bagno. Paul Williams è un ricercatore dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, e ha realizzato uno studio intitolato “Le prove del sensibile aumento delle clear air turbulence negli ultimi quarant’anni”.

DIFFUSIONE

Secondo questa ricerca, la diffusione di questo fenomeno è legata al cambiamento climatico e all’influenza sulle correnti a getto. Con il riscaldamento globale, sono destinate a diventare più frequenti, ma la buona notizia è che il miglioramento della meteorologia aumenterà anche la possibilità di prevederne la presenza, avvertendo i comandanti per tempo in modo che cambino rotta. Certo, oltre a quelle “a cielo limpido”, esistono altre due tipologie di turbolenze: convettiva (con temporali) e orografiche (flussi d’aria vicino alle montagne) ma queste sono facilmente prevedibili. C’è un sito web chiamato Turbli che cataloga tutti i casi di turbolenza e per il 2024 ha rivelato che in Europa la rotta più accidentata è la Nizza-Ginevra, seguita dalla Nizza-Zurigo e dalla Zurigo-Milano.

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