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Stefano Montefiori

Attesa per il discorso del presidente francese Emmanuel Macron, in programma giovedì, davanti alla 27ª Brigata di Fanteria da Montagna a Varces, vicino a Grenoble

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI  – Intorno a mezzogiorno di giovedì il presidente francese Emmanuel Macron pronuncerà un discorso davanti alla 27ª Brigata di Fanteria da Montagna a Varces, vicino a Grenoble, e presenterà il suo progetto di un nuovo servizio militare.

Non si tratta di tornare al servizio militare obbligatorio abolito dal presidente Chirac nel 1997: la società faticherebbe ad accettarlo e comunque sarebbe insostenibile per il budget delle forze armate. 
L’idea è rilanciare il servizio volontario, volto a incoraggiare l’impegno dei giovani e a formare un esercito di riservisti che andrebbe a rafforzare i militari di professione.



















































Secondo l’Eliseo, Macron «ribadirà l’importanza della preparazione della nazione e delle sue forze morali di fronte alle crescenti minacce». Un intervento in linea con il discorso del 13 luglio scorso, «in cui aveva ricordato la necessità di offrire ai giovani un nuovo contesto per prestare servizio nelle nostre forze armate e rispondere al desiderio di impegno». Martedì mattina, in un’intervista alla radio Rtl, il presidente della Repubblica ha annunciato la «trasformazione del servizio nazionale universale in una nuova forma», senza fornire dettagli.

«È molto chiaro che dobbiamo rafforzare il patto tra esercito e nazione. Nel mondo in cui viviamo, fatto di incertezze, di un aumento delle tensioni, se vogliamo essere davvero in sicurezza bisogna esercitare una deterrenza. La Francia deve continuare a essere una nazione forte con un esercito forte ma anche con una capacità di reazione collettiva».

Si parla di arruolamento volontario fino a cinquantamila persone all’anno, per una durata di servizio di 10 mesi. Il nuovo servizio militare dovrebbe prendere il posto del Servizio nazionale universale (Snu), vecchia iniziativa di Macron rimasta largamente inattuata, un incrocio tra servizio civile e militare che ha accolto meno giovani del previsto. Pur non essendo stato abrogato giuridicamente, lo Snu è stato di fatto svuotato della sua sostanza quando, nell’autunno del 2024, il Parlamento ha tagliato i suoi fondi e ne ha messo in discussione l’utilità, denunciandone i costi e l’assenza di valore aggiunto. Lo scorso 16 gennaio il Senato ha confermato la soppressione dei fondi, giudicando la generalizzazione del servizio nazionale «né possibile né auspicabile».

La Francia vuole comunque rilanciare una forma di impegno più ampio dei giovani nelle forze armate, anche se Macron ha ribadito che «non si tratta in alcun caso di preparare un intervento militare in Ucraina». 
Nei giorni scorsi sono scoppiate molte polemiche in Francia dopo che il capo di Stato Maggiore delle forze armate, il generale Fabien Mandon, ha auspicato che il Paese ritrovi la «forza d’animo per accettare di soffrire per proteggere ciò che siamo» e sia pronto ad «accettare di perdere i propri figli”. La portavoce del governo Maud Bregeon aveva chiarito che il generale «si riferiva a tutti quei figli della Nazione che prestano servizio nell’esercito», ricordando che dal 2017 circa 60 soldati sono caduti in battaglia durante operazioni all’estero.
«In ogni caso i nostri figli non andranno a combattere e a morire in Ucraina». Ancora martedì, al termine della riunione della Coalizione dei volenterosi, Macron ha ribadito che l’eventuale invio di truppe in Ucraina avverrà solo dopo il cessate il fuoco, lontano dal fronte, e con compiti di addestramento e assistenza ma non di combattimento.

26 novembre 2025