Giocare su PC sta diventando sempre più economico di giocare su console. La discrepanza è molto più ampia di quanto si possa immaginare, stando agli ultimi dati elaborati da GameDiscoverCo, secondo cui a fare meglio sono i titoli che costano meno, seguendo uno schema che si è affermato da qualche anno.
Chiaramente ci sono da considerare anche i costi iniziali dell’hardware, ma va detto che spesso a ottenere i numeri migliori sono giochi in grado di girare anche su configurazioni vecchie o più economiche.
Prezzi pazzi
Partendo dal 2023, il prezzo richiesto per accedere ai giochi più popolari per PC su Steam, free-to-play esclusi, sta diminuendo sempre di più. GameDiscoverCo ha preso le vendite del primo mese dei giochi usciti negli ultimi due anni e ne ha tracciato i prezzi mediani, una metrica più utile rispetto ai prezzi medi. Si è scoperto che il prezzo mediano dei giochi oscillava tra meno di 10 e meno di 20 euro. Questo in contrasto con il prezzo tipico dei giochi ad alto budget, che tende ad aggirarsi intorno agli 80 euro.

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Sorprendentemente, i risultati sono simili anche osservando i giochi che hanno generato più entrate su Steam nello stesso periodo. I prezzi mediani dei giochi che hanno incassato di più si aggirano intorno ai 20-23 euro. La conclusione di GameDiscoverCo è che, per la maggior parte dei giochi senza una grossa fama, è difficile emergere e competere se il prezzo iniziale è di oltre i 25 euro.
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Anche i titoli con una grossa reputazione rischiano molto su Steam. Del resto, molti dei maggiori successi su PC degli ultimi anni ha prezzi davvero accessibili. Ad esempio Hollow Knight: Silksong viene venduto a 19,99 euro, Peak costa 7,99 euro, Arc Raiders costa 39,99 euro e Dispatch costa 29,99 euro.
Questi prezzi vanno calati in un contesto come quello attuale in cui alcuni dei giochi più popolari del mondo sono multipiattaforma e gratuiti.
La situazione su console è diversa, con i prezzi che continuano a crescere e sempre più persone che aspettano i saldi per fare i loro acquisti, perché considerano il prezzo di base dei giochi troppo elevato. La maggior parte delle persone acquista solo un paio di giochi all’anno, se va bene. Insomma, portare i giochi a 80 euro potrebbe essere uno dei tanti motivi per cui il mercato tradizionale è in crisi, con l’aumento dei ricavi per singola vendita che potrebbe aver ridotto la base utenti disposta a spendere tanto per un singolo gioco.