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I grandi parchi nazionali come quelli di Yosemite, Yellowstone o del Grand Canyon sono tra le mete più ambite per chi visita gli Stati Uniti. Nel 2024 sono stati visitati da quasi 332 milioni di persone, un record di ingressi che superava di 6,3 milioni quelli dell’anno precedente. Dal 2026 però per visitarli le persone straniere dovranno pagare molto di più. Lo scopo della misura, ha spiegato il dipartimento dell’Interno, che gestisce anche l’agenzia federale per i parchi (National Park Service), è mettere «al primo posto le famiglie americane» («America first» è uno degli slogan del presidente Donald Trump).

Martedì è stato presentato un nuovo abbonamento digitale, rinnovato e rivisto, che regolamenta l’accesso ai principali parchi naturali degli Stati Uniti. L’abbonamento si chiama “America the Beautiful” e di norma il suo costo vale per un veicolo oppure per quattro persone. Dal primo gennaio del 2026 costerà 80 dollari all’anno (circa 70 euro) per le persone residenti negli Stati Uniti ma 250 dollari per quelle non residenti (215 euro), quindi quasi 150 euro in più.

Per entrare negli 11 parchi più visitati, le persone straniere che non acquistano questo abbonamento pagheranno invece un sovrapprezzo di 100 dollari a testa (circa 86 euro), a cui va sommata la tariffa già in vigore. Per fare un confronto, al momento l’ingresso allo Yosemite, che si trova in California, costa 20 dollari alla settimana se si entra a piedi o in bicicletta, 30 dollari in moto e 35 dollari per un’auto. Tra i parchi coinvolti ci sono anche lo Zion, nello Utah, le Everglades, in Florida, e le Rocky Mountains, in Colorado.

Il segretario all’Interno degli Stati Uniti, Doug Burgum, ha detto che l’obiettivo della misura è rendere i parchi nazionali più accessibili e convenienti per le persone statunitensi, e al tempo stesso fare in modo che i turisti internazionali «contribuiscano equamente» alla loro tutela.

Sempre in quest’ottica ci sarà un abbonamento ridotto a 20 dollari per i residenti negli Stati Uniti con più di 62 anni, che sarà invece gratuito per alcune categorie di persone, compresi i militari. Nel 2026 ci saranno inoltre otto giornate di ingresso gratuito riservato ai residenti, tra cui il weekend del Giorno dell’Indipendenza (dal 3 al 5 luglio), la Giornata dei veterani (11 novembre) e il 14 giugno, la data in cui si celebra l’anniversario dell’adozione della bandiera degli Stati Uniti, che è anche il compleanno di Trump.

La decisione di aumentare l’ingresso ai parchi nazionali per i turisti stranieri fa parte proprio di un ordine esecutivo dello scorso luglio del presidente statunitense. Al tempo l’ufficio di Trump disse che l’obiettivo della misura era raccogliere più fondi per la tutela dei parchi. In precedenza però la sua amministrazione aveva annunciato tagli consistenti alla spesa prevista per il National Park Service, provocando proteste tra il personale dello Yosemite.

Jonathan Farrington, dirigente dell’ente del turismo della contea di Mariposa, quella in cui si trova il parco, ha detto al Washington Post di essere preoccupato che l’aumento dei prezzi scoraggi i turisti stranieri. Farrington ha spiegato che la metà dei posti di lavoro nella contea è legata al turismo, e che i visitatori internazionali sono un quarto di quelli che visitano lo Yosemite: quest’anno però sono già calati del 9 per cento rispetto all’anno scorso per fattori come l’inflazione, la fluttuazione dei tassi di cambio e l’aumento dei costi dei viaggi.

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