È giunta l’ora del nostro spoiler (spoilerone per gli amici) del percorso del Giro d’Italia 2026, che verrà presentato a Roma lunedì prossimo 1 dicembre.

Di fatto sapete già un po’ tutto quello che abbiamo scoperto e che vi abbiamo condiviso passo passo: potete ricostruire l’indagine leggendo a ritroso gli articoli contenuti nella sezione Giro d’Italia del nostro sito. Tuttavia qualche tassello è stato inserito solo nelle ultimissime ore. La sfida è quest’anno più impegnativa che mai: la Grande Partenza non è stata presentata e ci troviamo a tentare per la prima volta di azzeccare al buio tutte le 42 sedi di tappa. Come di consueto abbiamo cercato di ricostruire nei limiti del possibile anche i tracciati, probabilmente non allontanandoci troppo da quelli che saranno presentati la settimana prossima.

Planimetria generale ipoteticaLa nostra ipotesi di tracciato per il Giro d’Italia 2026 
Le tappe nel dettaglio
venerdì 8 maggio 2025 – 1a tappa: Nesebăr – Burgas

La prima tappa dovrebbe essere una frazione per velocisti nella fascia costiera della Bulgaria dal meraviglioso centro medievale di Nesebar alla città di Burgas. Alcune aree collinari non sono troppo distanti, ma consentirebbero al massimo di variare lo scenario inserendo qualche minima difficoltà a metà tappa ed assegnare il primo GPM. La prima maglia rosa dovrebbe essere un velocista puro.
 

sabato 9 maggio 2025 – 2a tappa: Burgas – Veliko Tarnovo

Delle tre frazioni bulgare questa dovrebbe essere la più esigente, innanzitutto per la distanza: Burgas e Veliko Tarnovo non si collegano in meno di 220 km, dunque anche ammettendo un lungo trasferimento prima del km0, è impossibile scendere sotto quota 200. Inoltre Veliko Tarnovo si trova in collina, dunque gli ultimi km dovranno essere lievemente ondulati qualunque strada si scelga. Immaginando che non saranno in programma tre volate consecutive è possibile che nel finale si cerchi di indurire ulteriormente la frazione per rendere la tappa davvero interessante.
 

domenica 10 maggio 2025 – 3a tappa: Plovdid – Sofia

La terza tappa coinvolgerà la capitale e dovrebbe nuovamente essere per velocisti. Alcune salite di media difficoltà andranno necessariamente superate per raggiungere Sofia da Plovdiv, ma è più complicato inserire difficoltà a ridosso del traguardo. È possibile che ne esca una tappa abbastanza complicata con il terreno per staccare i velocisti più puri, ma niente di paragonabile alle due frazioni in linea viste in Albania l’anno passato.
 

lunedì 11 maggio – Giorno di riposo
 
martedì 12 maggio – 4a tappa: Catanzaro – Cosenza

Conosciamo queste prime tappe italiane soprattutto grazie al Quotidiano del Sud, che ha pubblicato un frammento della cartina ufficiale “paparazzato” che mostra proprio le tre frazioni che seguiranno l’ingresso sul territorio nazionale. La planimetria generale è sempre da prendere con le pinze ma nella maggior parte di casi è piuttosto fedele ai tracciati reali, per cui senza essere troppo pignoli possiamo immaginarci almeno la tipologia di queste frazioni. La quarta tappa sarà piuttosto breve e lineare, anche per tamponare l’impegno del trasferimento dalla Bulgaria. Leggendo la cartina la partenza sarà dal Lido di Catanzaro, con attraversamento della città in avvio, prima di raggiungere la costa tirrenica; da qui si raggiunge Cosenza con uno dei valichi più comodi, Laghicello o più probabilmente la Crocetta, senza escludere in questo secondo caso che si usufruisca della galleria per rendere la tappa più agevole possibile e consentire ai velocisti più resistenti di giocarsi la tappa. Qui un profilo di quest’ultima ipotesi, ovvero la più semplice possibile.

Altimetria ipotetica 4a tappa

mercoledì 13 maggio – 5a tappa: Praia a Mare – Potenza

La quinta tappa da Praia a Mare a Potenza si prospetta comunque vada una frazione più esigente, senz’altro nella lunghezza. Il finale a Potenza non può essere in alcun modo pianeggiante e il fatto che inizialmente, per quanto ne sappiamo, Viggiano avesse chiesto il traguardo in paese come avvenuto nel 2014 lascia pensare che si attraversi anche questa località. Guardando al 2022 abbiamo riproposto il medesimo tracciato in via del tutto ipotetica, considerando che grosso modo il disegno approssimativo della planimetria generale sembra coincidere. È assolutamente probabile che le salite finali siano diverse e in assenza della Montagna Grande anche più pedalabili, ma è comunque chiaro che il finale non può che essere complicato.

Altimetria ipotetica 5a tappa

giovedì 14 maggio – 6a tappa: Paestum – Napoli

Infine la tappa napoletana, la sesta, ripartirà da Paestum, come annunciato anche poche ore fa da Alessandro Mosca su La Città di Salerno. Seguendo il disegno della cartina sembra che si tagli la penisola sorrentina, presumibilmente dal noto Valico di Chiunzi, per poi allungare il tracciato in pianura a nord della città partonopea come avvenuto l’anno passato, costruendo così una tappa veramente per velocisti di lunghezza abbastanza contenuta. Le località da cui far transitare il percorso nella seconda metà di gara sono state scelte del tutto arbitrariamente.

Altimetria ipotetica 6a tappa

venerdì 15 maggio – 7a tappa: Formia – Blockhaus

La 7a tappa sarà la prima di alta montagna e a differenza del 2025 sarà anche una frazione decisamente importante per la classifica: si arriverà sul Blockhaus salendo dal suo versante più ripido, quello di Roccamorice. Stando a quanto pubblicato da Enrico Giancarli de Il Centro, la corsa dovrebbe entrare in regione a Castel di Sangro per salire a Roccaraso; aggiungiamo noi che stando così le cose con ogni probabilità prima si affronteranno Macerone e Rionero Sannitico, ripetendo uno dei tracciati classici della storia del Giro d’Italia fin dalla prima edizione. Peraltro, tanto questo segmento, quanto l’ascesa finale, ben si addicono alle parole spese in più occasioni da Mauro Vegni sulla presenza di tante salite storiche in questo Giro. Tuttavia da Formia è possibile raggiungere Castel di Sangro anche per altre strade, magari proponendo la Forca d’Acero, salita certo non ripida, ma lunghissima e per certi versi affascinante.

Proviamo ad allegare un profilo altimetrico indicativo: da Roccaraso abbiamo semplicemente scelto il percorso più breve (vista la distanza già elevata di per sé) che consente di arrivare a Roccamorice senza avere troppo respiro. Dopo tutto già altre volte in passato il Giro ha approcciato questo versante del Blockhaus senza salire anche il primo tratto pedalabile da Scafa bensì tagliando direttamente a metà della discesa dal San Leonardo.

Altimetria ipotetica 7a tappa 
sabato 16 maggio – 8a tappa: Chieti – Fermo

La tappa dei muri non dovrebbe essere particolarmente complicata nel complesso, considerando che è schiacciata in mezzo ai primi due arrivi in montagna di questo Giro. Il tracciato da Chieti dovrebbe seguire il litorale per un lungo tratto, prima di incontrare i muri classici della Tirreno-Adriatico negli ultimi km, magari con un circuito, proprio come avvenuto quando la Corsa dei Due Mari è arrivata a Fermo nel 2017 e nel 2022.
 

domenica 17 maggio – 9a tappa: Cervia – Corno alle Scale

Questo weekend appenninico si chiude tra Romagna e Emilia, ma in odor di Toscana, come direbbe il poeta. La frazione secondo una prima ipotesi doveva partire da Faenza, dove però si svolgeranno le elezioni municipali proprio a ridosso di queste date. Restando in provincia di Ravenna, la partenza è stata quindi assegnata a Cervia, località che obbliga a un percorso almeno di 170 km. A quanto ci è giunto all’orecchio la tappa prevista in origine era di circa 160 km con 4000 metri dislivello; probabilmente con la nuova partenza si opterà per un tracciato più lineare, magari anche unipuerto, per non inserire troppe tappe sopra i 200 km. D’altronde la salita finale è la classica salita da all-in negli ultimissimi km, visto che proprio gli ultimi 3 presentano le pendenze più cattive (qui sotto vedete il profilo ufficiale realizzato in occasione del precedente arrivo nel 2004). 

Dettaglio salita Corno alle Scale

lunedì 18 maggio – Giorno di riposo

 

martedì 19 maggio – 10a tappa: Viareggio – Massa (Cronometro individuale)

Sappiamo che la seconda settimana si apre con la cronometro tra Viareggio e Massa, grazie al contributo di Guido Casotti di NoiTV. Dovrebbe essere l’unica del prossimo Giro d’Italia, ma ci è stata preannunciata come una prova di 40 km completamente pianeggiante, dunque una vera prova per specialisti. In che modo questa distanza sarà coperta ci è ancora oscuro: possiamo forse pensare che si lambirà Carrara (che porta il nome della provincia insieme alla località di arrivo) prima di ritornare a sud verso Massa, in modo da raggiungere la distanza prevista senza fare alcuna salita. Ma questo lo scopriremo solo il 1 dicembre.
 

mercoledì 20 maggio – 11a tappa: Porcari – Chiavari

L’11a tappa da Porcari porterà a Chiavari. La frazione, come confermato anche in questo caso da Casotti, prenderà il via dalla località lucchese, dove ha sede la Sofidel, gruppo proprietario di Carta Regina, sponsor del Giro dall’anno passato, per dirigersi verso la Liguria. Comunque vada sarà una tappa piuttosto movimentata, ma a quanto sappiamo dovrebbe comunque lasciare le porte aperte ai velocisti più resistenti. A sentimento crediamo che si possa risalire in avvio la Garfagnana, per evitare di ripercorrere due giorni consecutivi le stesse identiche strade. Questo farebbe sì che Foce dei Carpinelli e Passo del Bracco siano il minimo indispensabile da valicare per raggiungere Chiavari, ma probabilmente ci saranno anche altre asperità. Ovviamente niente esclude a priori che si possa transitare nuovamente per la Versilia e concentrare le difficoltà nel finale.
 

giovedì 21 maggio – 12a tappa: Imperia – Novi Ligure

La 12a tappa completa insieme alla precedente l’attraversamento delle 4 province liguri: dovrebbe infatti partire da Imperia, per attraversare la provincia di Savona ed entrare in Piemonte per arrivare a Novi Ligure. Dovrebbe essere una frazione per velocisti complicata dall’attraversamento appenninico: la stampa ha parlato di Milano-Sanremo al contrario, con ascesa al Passo del Turchino; voci di corridoio testimoniano invece un percorso più intrigante con salita al Colle dei Giovi e al Bric Berton. In ogni caso da Ovada in avanti si dovrebbe restare in pianura senza inserire ulteriori difficoltà, per cui sarà una tappa destinata alle ruote veloci.
 

venerdì 22 maggio – 13a tappa: Alessandria – Verbania

La successiva frazione vive dell’alone mistero intorno alla località di partenza: con ogni probabilità si tratta di Alessandria, anche se il Comune ha smentito categoricamente al Piccolo di Alessandria la notizia di una partenza. Sappiamo invece direttamente dalla bocca del sindaco che la tappa si concluderà a Verbania. Dovrebbe essere pianeggiante per buona parte del suo svolgimento per poi animarsi nel finale con salite brevi ma comunque arcigne. La prescelta parrebbe essere quella di Ungiasca, preceduta quasi necessariamente a quella di Bieno, ma rimane in lizza anche l’ipotesi di salire a casa Ganna, in località Vignone.

Altimetria ipotetica 13a tappa

 

sabato 23 maggio – 14a tappa: Aosta – Pila

La prima frazione alpina dovrebbe essere interamente valdostana, da Aosta a Pila, di quelle con partenza già in salita e senza respiro fin sul traguardo, dove un transito in Valpelline potrebbe consentire anche di risarcire in parte il taglio del Gran San Bernardo avvenuto nel 2023, come confermato anche dal quotidiano La Vallée. Le nostri fonti ci hanno indicato la sequenza di salite che vedete nel profilo allegato: è possibile che il percorso non sia esattamente questo, dal momento che le tante strade che si dipanano in valle consentono diverse combinazioni.

Altimetria ipotetica 14a tappa

 

domenica 24 maggio – 15a tappa: Voghera – Milano

Frazione abbastanza critica, sulla quale si hanno poche certezza sia per quanto riguarda la partenza da Voghera, sia per quanto riguarda il traguardo a Milano. Sarà in ogni caso una tappa per velocisti completamente pianeggiante (ce n’è una in ogni Giro d’Italia). Per il finale si era inizialmente parlato di un circuito in zona San Siro, ma la possibilità di incrociare la partita di campionato renderebbe il progetto inattuabile.
 

lunedì 25 maggio – Giorno di riposo

 

martedì 26 maggio – 16a tappa: Bellinzona – Carì

La seconda frazione alpina si svolgerà interamente in territorio svizzero, da Bellinzona a Carì; l’idea sarebbe quella di correrla interamente in Canton Ticino, cosa non semplice, perché obbligherebbe a non uscire da un’unica vallata. Una soluzione affascinante che lo permette, se si escludono passaggi multipli sulla salita finale, sarebbe salire al San Gottardo dalla Tremola per poi scendere di nuovo ad Airolo usando la strada nuova; si tratta di una soluzione già adottata al Tour de Suisse e che corrisponderebbe alla volontà di Vegni di inserire vette alte e storiche: la Tremola è senz’altro una delle salite più riconoscibili. Non escludiamo che RCS stia valutando la possibilità di salire a Carì dal versante nord-occidentale, che accorcerebbe la distanza tra il Gottardo e il traguardo; tuttavia la logistica appare molto più a favore del versante tradizionale, che non a caso è stato usato per entrambi gli arrivi del Tour de Suisse. Sappiamo anche che RCS sta valutando la possibilità di un ampio giro con Lucomagno ed Oberalp, ma probabilmente l’idea è stata abbandonata.

Altimetria ipotetica 16a tappa

 

mercoledì 27 maggio – 17a tappa: Cassano d’Adda – Andalo

Frazione difficile da ricostruire, anche perché vittima di un cambio di destinazione all’ultimo minuto. Da Cassano d’Adda si sarebbe dovuti arrivare a Madonna di Campiglio con una frazione non durissima, ma comunque importante, probabilmente animata soltanto dal pur duro Passo Daone nel finale di corsa. Tuttavia all’ultimo momento Trentino Marketing ha indirizzato RCS verso Andalo, come confermato da Luca Franchini sul quotidiano L’Adige. Se si mantenesse il medesimo tracciato, si potrebbe salire il Daone dal versante opposto, un po’ come avvenuto al Giro femminile alcuni anni fa (la tappa finiva poco prima, a San Lorenzo in Banale); in alternativa viene comodo il versante più arcigno del Passo Durone, per scendere a Ponte Arche e salire al traguardo (in questo caso come avvenuto al TOTA 2025, sempre con arrivo a San Lorenzo in Banale).
 

giovedì 28 maggio – 18a tappa: Fai della Paganella – Pieve di Soligo

Con grande fatica abbiamo scovato all’ultimo momento Fai della Paganella come località di partenza, che sostituisce la precedente assegnazione a Pinzolo. La tappa sarà mossa, probabilmente favorevole alla fughe, ma non impegnativa. Nel finale con ogni probabilità verrà inserito come ogni anno il Muro di Ca’ del Poggio, che però stavolta si troverebbe molto vicino al traguardo di Pieve di Soligo, quindi sarebbe decisivo per l’esito della tappa.
 

venerdì 29 maggio – 19a tappa: Feltre – Piani di Pezzè

La terza giornata campale del Giro sarà quella tutta bellunese con partenza da Feltre ed arrivo ai Piani di Pezzè, sopra Alleghe, di cui ha parlato in più occasioni Il Corriere delle Alpi. Questa dovrebbe essere occasione per il solito “inchino” alla sede di Sportful, ricalcando anche in parte le strade della Granfondo omonima. Apparterrebbero a questa Duran e Staulanza da affrontare come preludio al Passo Giau che pare essere la Cima Coppi del prossimo Giro d’Italia. È abbastanza ovvio, anche senza attendere altre conferme che per tornare ad Alleghe si affronti subito dopo il Falzarego e lasciando a malapena 4 km di pianura per respirare prima dell’ultima salita, che essendo breve non dovrebbe nemmeno bloccare la corsa. Non è da escludere la presenza di altre asperità, ad esempio la variante di Coi salendo la Staulanza, ma anche una salita in più in apertura come Passo Cereda o Forcella Franche.

Altimetria ipotetica 19a tappa

L’ascesa finale sarà una salita inedita per il Giro d’Italia, che già era arrivato ad Alleghe nel 1975. Per i Piani di Pezzè, invece, l’unico precedente nobile è rappresentato dal tappone del Giro d’Italia dilettanti 1992, che vide il successo di Marco Pantani che chiuse definitivamente i giochi per la classifica finale. Si tratta di una salita piuttosto ripida, ma certamente non estrema e peraltro piuttosto breve, che ben si presta a non intimorire che vuole attaccare più da lontano. Come potete vedere nel dettaglio altimetrico da noi prodotto, si tratta di una salita di circa 5 km, spesso in doppia cifra, ma senza rampe da ribaltamento che la rendano lo spauracchio della tappa o tantomeno delle tre settimane di corsa.

Dettaglio salita Piani di Pezzè

 

sabato 30 maggio – 20a tappa: Gemona del Friuli – Piancavallo

La 20a tappa è l’unica ad essere stata “spoilerata” da Mauro Vegni in prima persona, che ci ha tenuto a ricordare in un’intervista nel programma Radiocorsa di Rai Sport l’impegno profuso per poter ricordare il terremoto che ha devastato il Friuli, di cui nel 2026 ricorre il cinquantesima anniversario. Si è potuta ricostruire la frazione da Gemona del Friuli a Piancavallo nel dettaglio grazie all’elenco dei comuni che hanno ricevuto finanziamenti dalla regione per riasfaltare le strade, nonché delle strade di competenza regionale su cui la Regione ha direttamente stanziato fondi per gli interventi. Crediamo di essere andati molto vicini al percorso effettivo.

Altimetria ipotetica 20a tappa

 

domenica 31 maggio – 21a tappa: Roma – Roma

La Corsa Rosa si chiuderà a Roma con una tappa per velocisti, come già avvenuto nelle ultime tre edizioni. Crediamo che il tracciato sarà sulla falsariga degli anni precedenti, ma spesso la frazione romana viene presentata all’ultimo minuto, anche perché deve convivere con i cantieri della metropolitana.

 

Ringraziamenti

In quanto autore dell’articolo ho la responsabilità di mettere l’ultima parola e scegliere cosa scrivere, disegnare e pubblicare; ma alle mie spalle sta un larghissimo numero di collaboratori.

Primi tra tutti devono essere ringraziati i nostri 007, che fanno tanto lavoro sporco di ricerca delle notizie, reperimento di carta stampata e cose simili.

Dopodiché sono tanti anche gli amici di altri organi di stampa che si sono dimostrati molto disponibili e collaborativi, tutti già citati all’interno dell’articolo (sperando di non aver scordato nessuno, cosa abbastanza frequente in queste situazioni).

Un grazie di cuore a tutti.