Trapani Shark AntoniniCredits Ipa Agency

È finita l’euforia sportiva di Trapani. Dopo 30 mesi di vittorie, promozioni e un’ascesa travolgente tra calcio e basket, il presidente della Trapani Shark, Valerio Antonini, annuncia le dimissioni dalla guida delle squadre di basket e calcio. Una decisione nata dal clima di sfiducia creato dalle penalizzazioni che hanno colpito entrambe le società e che stanno scatenando preoccupazione e amarezza nella tifoseria.

Un ciclo interrotto tra successi e pesanti penalizzazioni

Dal 2023 Trapani ha vissuto un periodo d’oro: titolo di Serie D nel calcio, Supercoppa e promozione in A2, fino alla semifinale Scudetto nel basket.

Poi la brusca frenata: le penalizzazioni per irregolarità amministrative hanno sottratto punti preziosi alla Shark, passata da 16 a 11 punti nonostante 8 vittorie in 9 partite.

Antonini, dopo una lunga audizione in Federazione, si dice certo che il fascicolo sulla regolarità d’iscrizione verrà archiviato e chiede una revisione delle sanzioni.

Trapani Shark, Antonini: “Mi dimetto e sono pronto a vendere”

Il patron parla senza filtri:

“Voglio chiudere il cerchio con dignità. Se qualcuno vuole comprare, si faccia avanti. In caso contrario, arriveremo a giugno e valuteremo.”

Indicati anche i cardini tecnici del futuro: Repesa e Notae sono gli unici incedibili, mentre diversi giocatori potrebbero essere sostituiti.

Una città divisa tra amore e delusione

La tifoseria granata vive un sentimento di tradimento:

“Siamo un limone spremuto. Abbiamo sostenuto la società economicamente e ora chiediamo trasparenza e confronto,” affermano alcuni supporter.

Il malumore nasce anche dai continui problemi legati ai crediti d’imposta e al sequestro preventivo, con il Tar che ha concesso la sospensiva ma rimanda la decisione definitiva al 20 dicembre.

Il futuro: tra ricorsi e incertezza

Antonini conferma che presenterà ricorsi contro tutte le penalizzazioni, mentre la squadra vive una fase di instabilità gestionale.

Sullo sfondo resta un interrogativo pesante: senza una nuova proprietà o una svolta istituzionale, quale futuro attende Trapani?