L’avventura di Danilo Petrucci è cominciata in una calda mattinata a Jerez: nell’esaltante ma difficile sfida con la BMW avrà a fianco nel ruolo di capo tecnico uno dei guru del paddock Superbike: il tedesco Markus Eschembacher. Ecco gli obiettivi.
“Scordatevi il cronometro” mette le mani avanti Marcus. “Il Mondiale comincia l’anno prossimo (il 20-22 febbraio a Phillip Island, ndr) e siamo qui solo per fare chilometri e accumulare dati. Calma, ecco la parola d’ordine di questi test”.
Marcus Eschembacher è uno dei tecnici più noti e navigati. Lavora in Superbike dal 2010, quando era in Yamaha al fianco di Cal Crutchlow, poi la sua carriera è stato un alternarsi fra Superbike e MotoGP, sempre con squadre top level e piloti di prestigio. In Aprilia è stato per due anni capo tecnico di Eugene Laverty in Superbike (dieci vittorie) ma anche a fianco di Aleix Espargaro con la RS in MotoGP. In top class ha lavorato anche con KTM, nel 2019 con Johann Zarco. Poi è tornato in Superbike diventando una delle pedine principali BMW: prima con lo stesso Laverty, poi a fianco di Michael van der Mark. La nuova pagina con Danilo Petrucci è affascinante, anche per chi dividerà con lui i momenti nel box.
Toprak, un riferimento scomodoPartito Toprak Razgtalioglu, 39 vittorie e due Mondiali in un biennio, la BMW è ripartita da zero. Pur rinunciando al fuoriclasse turco, il team attuale è probabilmente più forte del precedente, sotto tutti i profili. L’olandese Michael van der Mark è stato dirottato nel ruolo di tester, e al suo posto c’è Miguel Oliveira, uno dei tanti incompiuti della MotoGP. Il portoghese può fare benissimo in Superbike: come capo meccanico avrà l’australiano Andrew Pitt, che due anni fa era in Yamaha con Jonathan Rea.Dimenticare Toprak
L’obiettivo BMW è “dimenticare” Toprak Razgatlioglu per giocarsi comunque il Mondiale con due piloti differenti. “Il turco è andato fortissimo con la nostra moto perchè il suo stile di guida si è adattato come un guanto alle caratteristiche della M1000RR, si è formato un binomio pilota-moto assolutamente perfetto. Danilo e Miguel hanno talento e fame: hanno un riferimento molto impegnativo, ma siamo estramamente fiduciosi che possano fare benissimo.”
E Toprak in MotoGP?
“Ci sono parecchi elementi tecnici differenti rispetto alla Superbike, a cominciare dalle gomme. In sostanza è un gioco diverso. Ma è pur sempre una moto, con un motore e due ruote. Conosco bene entrambi i paddock e sostengo che i migliori piloti Superbike possono andare forte anche in MotoGP. In Yamaha Toprak Razgatlioglu trova un osso duro come Fabio Quartararo, sarà difficile che pronti-via possa essere veloce come il francese. Ma sono convintissimo che dopo due-tre test si sarà già mangiato gli altri due.” Eschembacher parla di Jack Miller e Alex Rins, ormai due veterani della MotoGP.
Superbike più “umana”
Perchè un pezzo grosso come Marcus Eschembacher non è in MotoGP? “Lì c’è molta politica, spesso il risultato dipende da fattori diversi rispetto alla tecnologia o al talento del pilota. Inoltre ha un calendario assai impegnativo: nel 2019, in KTM, ho passato in viaggio 36 week end in un anno. Rischi di perdere tutto: amici, famiglia, non è facile da gestire”. La Superbike, con undici round su dodici in Europa, è più alla portata. La sfida ’26 sarà di altissimo livello: Marcus e gli altri tecnici BMW non si annoieranno…
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