È entrato nella Gestione Sportiva passando dalla F1 Engineering Academy nel 2020 non appena era uscito dall’università: Cameron Roberts ha soli 28 anni ed è parte delle race strategy operations della Scuderia dopo aver fatto parte del reparto di Mathematical Modelling (che ora si è trasformato in AI Modelling).  
Il britannico di Poole ci spiega quali sono le difficoltà del GP del Qatar, visto che la Pirelli, in accordo con la FIA, ha deciso che ciascun set di gomme non potrà percorrere più di 25 giri nel corso di tutto il weekend.

Come influirà questo limite sulle strategie di gara?  “Il limite di 25 giri per ogni set di pneumatici significa che i piloti dovranno effettuare almeno due pit stop. Era successo qualcosa di simile nel 2023, quando il limite imposto era di 18 giri e quindi la gara richiedeva almeno tre soste. I team hanno davanti a loro diversi scenari tra cui scegliere. Da un lato fermarsi presto e mantenere la track position, dall’altro allungare gli stint sperando nell’ingresso della Safety Car”.  

“Questa seconda possibilità è senz’altro la scelta più rischiosa ma d’altronde permette potenzialmente di guadagnare diverse posizioni. Con stint più brevi, invece, i piloti hanno la libertà di spingere di più senza doversi preoccupare di fare tyre management, ma di contro questa scelta restringe le opzioni a disposizione degli strateghi e rende ancora più importante fare una buona qualifica perché in Qatar sorpassare non è facile”. 

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Tayfun Coskun / Anadolu via Getty Images

E cosa ci dobbiamo aspettare in Qatar? 
“Abbiamo già visto gestione degli pneumatici in Qatar (Alonso nel 2021 fece un primo stint molto lungo per far funzionare la sua strategia a una sosta), ma il Qatar non è Monaco, e non mi aspetto di vedere piloti che aiutano i compagni di squadra aprendo la finestra per il loro pit stop in pista, di fatto rallentando la gara. Piuttosto, potremmo vedere qualcosa di simile a quanto visto in Qatar 2023, cioè piloti che spingono di più senza dover gestire troppo gli pneumatici, poiché devono completare stinti più brevi del solito. Dovremmo avere un primo assaggio di questo già nella Sprint, dove i piloti probabilmente spingeranno al massimo per tutti i 19 giri”. 

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